Il 10 e 11 marzo 2011 oltre un centinaio di rappresentanti di sindacati, ONG e reti sociali di 15 paesi europei si sono riuniti insieme a Bruxelles per la prima Conferenza Sociale di Primavera.
La conferenza aveva l’obiettivo di mettere insieme, prima del Summit europeo di primavera, una vasta rete di organizzazioni sociali impegnate a favore di politiche alternative alla globalizzazione neoliberista, per riaffermare le priorità necessarie ad un’Europa più sociale, più ecologica e più democratica.
Tutte le organizzazioni presenti hanno respinto categoricamente la direzione presa dal “Patto per la competitività”, proposto da Barroso e Van Rompuy e negoziato in modo non democratico.
Questa forma di “governance economica” rappresenta una vera dichiarazione di guerra verso i popoli europei, verso i lavoratori, i pensionati, i servizi pubblici e i loro utenti: tutto quello che rende valido il modello sociale europeo.
Ad “un patto” che eserciterà un enorme pressione al ribasso sui salari, le pensioni, lo stato sociale, i servizi pubblici, la Conferenza contrappone un’alternativa: un’economia rispettosa del pianeta, mirata al pieno impiego, ad una migliore distribuzione della ricchezza e del lavoro, dove tutti i lavoratori possano contare su salari dignitosi, contrattati collettivamente, che aumentano alla stessa velocità dei prezzi e delle produttività. Salari di questo tipo sono la base di una vita dignitosa, così come dei sistemi di protezione sociale e dei servizi pubblici.
Con la “Conferenza sociale di primavera” sindacati e movimenti sociali hanno voluto darsi degli strumenti per definire un’agenda sociale per l’Unione Europea: priorità condivise e strategie coordinate di mobilitazione nazionale ed europea. La Conferenza Sociale Congiunta è nata al Forum Sociale Europeo, è sostenuta dalla CES e lavora in rete con diverse altre reti tematiche.
Per ulteriori informazioni: www.jointsocialconference.eu