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Si è svolto oggi, 30 ottobre, l’incontro con i rappresentanti del Ministero degli affari regionali sul provvedimento, inserito nella finanziaria per l’anno 2008 ed in questi giorni in discussione al senato, relativo alla soppressione delle comunità montane.
Le scriventi OO.SS. hanno espresso le loro perplessità sul provvedimento perché ritengono che una razionalizzazione dei livelli di governo territoriali e la riduzione dei costi della politica devono essere inseriti in un più vasto disegno riformatore, un disegno che se si prefigge di ridurre i costi della politica e che non parta dai rami deboli, altrimenti rischia di essere soltanto uno spot senza efficacia reale.
Per quanto riguarda il merito del provvedimento abbiamo chiesto garanzie e tutele per le lavoratrici ed i lavoratori che operano nelle comunità montane, sia per quelli con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e sia per coloro i quali hanno una tipologia contrattuale precaria.
La risposta che ci è stata fornita è stata insufficiente e parziale perché siamo stati informati che la norma sarà emendata, prevedendo le garanzie soltanto per chi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato, lasciando alle regioni eventuali interventi per rinnovare e/o stabilizzare le aree di precariato esistente.
Da oggi lavoreremo affinché anche questi lavoratori entrino nella norma generale di stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione che, a quanto ci risulta, proprio stamane è stato raggiunto, in tal senso, un accordo di maggioranza.
Vi terremo ovviamente informati dell’evoluzione della vertenza sulla quale siamo impegnati anche attraverso richieste di confronto con l’UNCEM e la Conferenza delle Regioni.
Roma, 30 ottobre 2007
FP CGIL FP CISL UIL FPL
CRISPI ALIA FIORDALISO