Oggi possiamo affermare di aver vinto una importante battaglia per la difesa del lavoro pubblico, nel Ministero dell’Interno.
Come prima concreta attuazione dei contenuti del protocollo d’intesa sull’immigrazione che firmammo il 16 marzo scorso, è stato infatti pubblicato in G.U., venerdì 7 settembre, il bando per la selezione di 650 contratti da coadiutore (B1) a tempo determinato, bando riservato ai lavoratori precari che – in questi anni – l’agenzia vincitrice dell’appalto ha mandato a lavorare negli sportelli per l’immigrazione.
Nel segnalarvi il comunicato stampa in allegato, sottolineiamo alcuni aspetti di particolare rilevanza:
– in primo luogo, si pone la parola fine all’andazzo avviato da alcuni anni, secondo il quale si riteneva di poter ricorrere a personale precario anche in uffici come quelli dell’Interno, con tutte le conseguenze che si possono immaginare per le condizioni di lavoro in ambienti “misti”, con personale stabile a fianco del personale precario … si riafferma dunque un principio, valido per l’immigrazione e per tutte le funzioni del ministero, in base al quale è necessario impiegare personale stabile per funzioni essenziali nella vita del Paese;
– si pongono le premesse per riprendere le assunzioni: questi 650 entrano a tempo determinato per 36 mesi, e questo presuppone poi il passaggio a tempo indeterminato, come prevede già la finanziaria 2007 (per i tempi determinati con almeno tre anni di servizio);
– si garantiscono i diritti di 650 lavoratrici e lavoratori che vedono l’uscita dal tunnel della precarietà;
– non si ledono i diritti del personale in servizio, perché questi 650 si aggiungeranno all’organico attuale, non occupano posti destinati agli attuali A1, che invece possono contare – come dice lo stesso protocollo del 16 marzo scorso – su un parallelo aumento di organico, che sarà recepito nelle prossima finanziaria, per consentire le loro progressioni verso la B1;
– si rafforzano i diritti degli immigrati e dei datori di lavoro, che potranno contare su un servizio più efficiente grazie al pieno inserimento degli addetti nel sistema di relazioni sindacali e di organizzazione del lavoro;
– si smentiscono infine le tante voci contraddittorie circolate in questi mesi, e si confermano le informazioni che la Cgil ha sempre responsabilmente diffuso, nel quadro di una iniziativa sindacale che su questa delicata vicenda è stata tempestiva, trainante, e produttiva. Le lavoratrici e i lavoratori precari che ci hanno affidato la rappresentanza dei propri interessi, hanno avuto il risultato che meritavano, e potranno continuare a contare su di noi, in particolare per il futuro passaggio a tempo indeterminato.
Continuiamo a lavorare per un servizio pubblico, e un lavoro pubblico, di qualità!!!