Comunicato Stampa di Antonio Crispi
Segretario Nazionale Fp Cgil
e
di Gennaro Martinelli
Coordinatore Nazionale Polizia Locale
In questi mesi il tema della sicurezza è stato quello che maggiormente ha attirato l’attenzione di cittadini e stampa, anche in relazione ai tanti annunci e proclami fatti dal governo.
Annunci che spesso hanno messo in evidenza le stesse contraddizioni all’interno della maggioranza ed una presunta linea di fermezza che non affronta le questioni vere che sono alla base della insicurezza o dell’illegalità.
E’ perlomeno singolare, che mentre si agita fermezza non si trovi altro da porre in essere se non una compressione della capacità investigava della Magistratura e delle Forze di Polizia attraverso l’introduzione di norme draconiane in materia di intercettazioni telefoniche.
In pratica, non si punta a chiarirne meglio i limiti, punirne gli abusi o garantire il necessario rispetto della privacy, ma semplicemente a impedire che tale strumento investigativo sia utilizzabile per indagini relative a reati di corruzione, concussione, delitti contro la pubblica amministrazione, cioè proprio quei comportamenti che penalizzano i cittadini, le casse dello stato ed utilizzano le istituzioni per fini personali o per connivenze con la criminalità.
Così come tutti i giornali hanno riportato, con la ipotizzata nuova normativa lo scandalo della clinica Santa Rita non sarebbe mai emerso.
In questo contesto, mentre si abbassa il livello d’intervento della Magistratura si parla di maggiori poteri ai sindaci, in tema di sicurezza.
Di fatto una riforma per una gestione politica e classista della giustizia e della sicurezza.
Una confusione, che sta portando una ulteriore accelerazione nella sicurezza fai da te senza che sia comprensibile la linea d’orizzonte che i vuole traguardare.
Unica cosa è certa: si parla di Polizia Locale e di maggiori “poteri” senza che sia dato sapere cosa significa ne in cosa la trasforma.
La nostra preoccupazione è alta, poiché si stanno ottenendo due effetti:
allontanare qualsiasi intervento concreto in materia di sicurezza e il depotenziamento della Polizia Locale.
Ecco perché riteniamo fondamentale tenere diritta la barra della nostra azione sindacale su questa materia che concerne la libertà di ogni cittadino e la fruibilità democratica delle nostre città, e lo vogliamo fare rimanendo sul merito delle questioni e sul merito sfidiamo al confronto sia il governo sia il sistema delle autonomie.
1) piuttosto che comprimere la capacità investigativa della Magistratura occorre garantire processi rapidi e certezza della pena, oggi tale solo per coloro che non possono permettersi fior di avvocati;
2) investire sulle Forze di Polizia in materia di organici, strumenti, mezzi e implementazione della capacità investigativa e di contrasto alla criminalità ed ai suoi santuari economici; parlare di sicurezza con “un indulto quotidiano” e quattro regioni preda di camorra, mafia e ndrangheta è surreale
3) prosciugare il brodo di coltura della illegalità a partire dalla lotta all’emarginazione sociale ed alla disoccupazione;
4) rendere le istituzioni trasparenti, ridurre i costi della politica, rinsaldare il suo rapporto con i cittadini;
5) dare corso al confronto per la riforma della Polizia Locale che deve valorizzarne ruolo, compiti e funzioni e la specifica professionalità nelle politiche integrate di sicurezza urbana: riforma, che non può prescindere dal garantire adeguate tutele previdenziali, assistenziali ed infortunistiche, senza trasformare la Polizia Locale in un clone mal riuscito delle altre Forze di Polizia;
6) investire sulla professionalità della Polizia Locale e sulla sua capacità d’intervento ed investigativa nei campi della lotta all’abusivismo edilizio, commerciale (dove investe la criminalità organizzata) alla tutela dell’ambiente (leggi discariche abusive) della legalità e del vivere comune, anche in forza delle qualifiche di P.G. possedute.
Per questo, riteniamo fondamentale l’organizzazione del lavoro, la strumentazione, i corsi di formazione, la tecnologia.
Siamo per un confronto vero sulla sicurezza, senza ideologismi e nel merito delle questioni, ma l’altrui ideologismo e la voglia di rendere residuale l’azione sindacale spingono governo e sistema delle autonomie verso operazioni di facciata che aggraveranno i problemi dei cittadini e dei lavoratori della Polizia Locale.
Roma 11 Giugno 2008