Roma, 10 gennaio 2007
All’inizio di un nuovo anno di lavoro per il sindacato occorre fare una riflessione con gli iscritti e simpatizzanti, e con tutto il personale interessato alle relazioni sindacali, sulle tematiche di maggiore peso e priorità da affrontare nell’immediato futuro.
Elenchiamo di seguito gli argomenti e gli scenari che riteniamo di maggior rilievo:
Risorse finanziarie: il sindacato ha affrontato unitariamente il grave pericolo dei tagli di bilancio che hanno reso la fine del 2006 molto complessa e di pessimistiche previsioni. La situazione è migliorata sul piano delle dotazioni derivanti dalla finanziaria, ma resta da risolvere l’applicazione del decreto Bersani che riduce di fatto le nostre capacità di spesa sui fondi di funzionamento del 20%. E’ stata già attivata una consultazione della Commissione parlamentare dedicata alle attività produttive al fine di ottenere una deroga per l’applicazione all’ICE della legge di conversione del decreto Bersani.
Relazioni sindacati/Amministrazione: la nuova direzione dell’ICE e la nuova delegazione trattante stanno operando nella logica di una correttezza di confronto con le OOSS e sembrano condivise le esigenze di ottimizzare i tempi e le modalità delle trattative: continuità e organicità degli argomenti trattati, impegni concreti, documentazione di base per il confronto. Su questi punti nodali il sindacato si misurerà con gli strumenti propri della contrattazione, consultazione/concertazione e informazione.
Assetti organizzativi: circa le carenze di personale alla base delle assunzioni tramite agenzia interinale di 29 lavoratori a tempo determinato, la CGIL si pone in una posizione non corporativa né pregiudiziale di fronte a nuove, anche se precarie, opportunità di lavoro. L’obiettivo di garantire comunque la crescita dell’occupazione va di pari passo con quello della difesa della crescita professionale del personale già occupato, dei loro diritti e delle valorizzazioni delle professionalità consolidate e accertate. Se dunque l’amministrazione dell’ICE, per eccezionali fasi di carenze di personale, ricorre all’assunzione a termine occorre garantire equità e correttezza dei trattamenti. Il personale assunto sarà a termine e dovrà essere impiegato per lo svolgimento esclusivo delle funzioni richieste (supporto di base all’attività di promozione). Contemporaneamente occorrerà elaborare un piano di riallocazione del personale di ruolo nelle aree di lavoro che presentano maggiori criticità: analisi dei carichi di lavoro, identificazione delle esigenze di personale, mobilità tra uffici . Il quadro organizzativo e il funzionigramma dell’ICE è vecchio di oltre cinque anni e dovrà essere stabilita con l’amministrazione una cadenza almeno annuale di revisione e aggiustamento. Anche circa il fenomeno del precariato, che all’ICE comprende contrattisti e personale a progetto, il sindacato garantirà che il lavoro svolto abbia un rilievo e un peso nelle valutazioni , sempre nell’ambito di regole di accesso che siano uniformi per tutti.
Valutazione delle prestazioni del personale: non esiste più da anni un sistema organico di valutazione delle prestazioni. Senza questo strumento, che il sindacato deve e vuole trattare con priorità assoluta, non è possibile giustificare le scelte di gestione del personale. Non è possibile scegliere correttamente e limpidamente chi trasferire all’estero, chi inviare in missione -anche prolungata- chi spostare da un’area di lavoro ad un’altra. Stabilire i criteri di valutazione delle prestazioni, i requisiti fondamentali per la selezione e le modalità di valutazione delle esperienze maturate e delle anzianità è indispensabile per la correttezza procedurale, per la trasparenza e per la qualità delle scelte. Su queste basi la CGIL si orienta dall’inizio della sua costituzione all’ICE. Su questo, da sempre, la CGIL chiede alla dirigenza di fare il proprio lavoro di stimolo, orientamento, formazione e valutazione, senza orientarsi banalmente alla logica del “siamo tutti uguali”.
Specializzazione-Rotazione: la specializzazione che conta, per chi lavora all’ICE, è nelle tecniche e nelle politiche di marketing e di gestione del processo di internazionalizzazione delle imprese. Ciò avviene unicamente se il dirigente, il funzionario, l’impiegato comprendono in pieno che lavorare in una struttura pubblica come la nostra vuol dire conoscenza, formazione, approfondimento tanto nel marketing e nella promozione del made in Italy quanto nell’amministrazione e nella gestione del denaro dello stato e delle imprese. Per questo motivo è fondamentale che ad ognuno venga offerta la possibilità di differenziare la propria esperienza di lavoro e la CGIL farà di questo un punto di forza del suo programma. Occorrerà anche su questo argomento stabilire delle regole che orientino sulla permanenza negli uffici, occorrerà vigilare meglio sulle forme di pressione diretta o indiretta che vengono effettuate per impedire al personale, soprattutto se efficiente e competente, di avere nuove opportunità di esperienza lavorativa. Solo un percorso multiforme di lavoro di tutti gli addetti, per tutte le responsabilità e profili professionali, assicurerà agli uffici in sede, in Italia e all’estero la piena funzionalità e l’efficacia e la qualità del servizio.
Vorremmo chiudere questa nostra proposta di lavoro e di impegno con un invito ad una adesione più consapevole ed attiva nella vita del sindacato e vi chiediamo di esprimervi, ciascuno con le proprie idee e proposte. Perché le idee e il coinvolgimento danno valore alla nostra organizzazione, spingono alla definizione delle regole, creano maggiori certezze e trasparenza, producono una ricchezza a disposizione di tutti.
Il Comitato degli iscritti
CGIL ICE