Comunicato a tutto il personale dell’Avvocatura
Nell’incontro con l’Amministrazione dello scorso 10/10 per definire l’utilizzo della restante parte di FUA 2006 (70.000 euro), la parte pubblica ci ha proposto di destinarlo “a tutti coloro che non si sono riqualificati”, attraverso lo strumento dei progetti finalizzati. Questa ipotesi ci ha trovati subito contrari, per le ragioni che andiamo ad elencarvi.
Il progetto finalizzato è un istituto con caratteristiche ben precise: deve nascere da un’esigenza oggettiva di lavoro non gestibile con altri strumenti, individuabile in un obbiettivo da realizzare entro un periodo di tempo prestabilito, il cui risultato deve essere verificabile; soprattutto, deve garantire la più ampia partecipazione di tutte le lavoratrici ed i lavoratori che vi siano interessati. Detto questo, va da sé che la contrattazione decentrata LOCALE (e non nazionale) sia lo strumento ideale per individuare ed organizzare eventuali progetti finalizzati. Invece, seguendo la proposta dell’Amministrazione, dovremmo:
a) imporre a tutte e 25 le sedi l’individuazione di uno o più progetti, anche se non ne hanno la necessità (e in tempi inesistenti, visto che siamo alla fine dell’anno), violando il principio e il valore della autonomia contrattuale periferica;
b) escludere ILLEGITTIMAMENTE buona parte del personale con la motivazione che non possono partecipare in quanto recentemente si sono riqualificati, superando con esito positivo un esame (!!!);
c) innescare tutto un perverso meccanismo di contrapposizioni interne (e usiamo un eufemismo) e di incertezze interpretative legate a stabilire se per “non riqualificati” si debbano intendere anche coloro risultati vincitori soltanto di un passaggio di posizione economica ma idonei al secondo (e non sono pochi) oppure no; se vi siano ricompresi anche coloro in attesa di sapere se sono ammessi a partecipare alla riqualificazione fra le aree oppure no;
d) alla fine di tutto questo, se mai possa esserci una fine, “devolvere”, come qualcuno ha scritto, una mancetta (lavorata !!) a chi non si è riqualificato…
Allora : riteniamo sacrosanto il diritto di tutti ad avere l’opportunita’ di riqualificarsi, giuridicamente ed economicamente, con gli strumenti previsti dai contratti di lavoro; pertanto, con il prossimo – e finalmente imminente – contratto integrativo, occorrerà trovare dei meccanismi che garantiscano coloro che fino ad oggi non hanno avuto tale opportunità di accedere a procedure di riqualificazione; ciò nella consapevolezza (e tenendoci alla larga da facili quanto dannosi demagogismi) che occorrerà prima correggere l’attuale pianta organica per creare una disponibilità di posti; lo strumento “F.U.A.” è altra cosa, riguarda e deve riguardare tutti, sia pure in forme e misure diverse, ma sarebbe assolutamente illegittimo escluderne una categoria o l’altra a vantaggio di altri con le motivazioni che oggi ci vengono proposte dall’Amministrazione e che vengono avallate da altre OO.SS.
Siamo altresì contrari all’erogazione del salario accessorio frantumata in così tante parti: essendo un fondo già di per sé “povero”, spezzettarlo in tanti rivoli lo rende ancora più inconsistente.
La nostra proposta, fatta all’Amministrazione lo scorso 10/10, è stata quella di utilizzare questi 70.000 euro per il finanziamento delle graduatorie ancora aperte della riqualificazione (circa 4.000 euro); l’attribuzione della posizione super a coloro che ne facciano domanda e che siano in possesso del requisito dei 57 anni di età o dei 35 anni di servizio; la restante parte (consistente) per la attribuzione alle singole sedi che ne contratteranno l’utilizzo in sede locale, a seconda delle specifiche esigenze, secondo i criteri della c.d. “quota variabile” già prevista nel precedente accordo nazionale.
L’Amministrazione ha preso atto, riservandosi l’incontro con le altre OO.SS. , sul cui esito non abbiamo notizie ufficiali se non quelle pervenute dai comunicati delle altre sigle sindacali, per cui siamo in attesa di conoscere le determinazioni della parte pubblica. Se in questo frattempo giungeranno da voi tutti prese di posizione, crediamo possa essere elemento utile a stoppare quello che – senza mezzi termini – consideriamo un OBBROBRIO.
Infine, vogliamo fare chiarezza su due punti.
1) Il tavolo separato dalla CISL FPS risale ormai ad un anno e mezzo fa, a causa di un episodio ben preciso accaduto nel corso di una riunione ufficiale tra OO.SS. e Amministrazione, consistito nelle offese personali che il coordinatore nazionale della CISL rivolse al coordinatore nazionale della CGIL; di cui peraltro vi informammo con un comunicato. Ricorremmo perciò al tavolo separato d’intesa con la nostra segreteria nazionale e – allora – con tutte le altre sigle sindacali esclusa la FLP; non essendo da allora mutate le condizioni, continuiamo coerentemente a mantenere separato il tavolo. Quando altri hanno deciso di recedere dalla posizione assunta d’accordo con noi, non abbiamo fatto commenti; gradiremmo lo stesso rispetto e la memoria dei fatti accaduti. Anche per evitare che tornare a rimestare su questioni che consideriamo “fatti storici” offra a qualcuno l’opportunità di attribuirci la voglia di polemizzare, e onestamente c’è altro di più utile da fare.
2) Abbiamo disdettato il contratto integrativo nazionale (e pure di ciò informandone con apposito comunicato) perché è abbastanza evidente che è esaurito. E finalmente. La FP CGIL Nazionale ha debitamente contattato prima dell’estate la CISL FPS e la UIL PA per sapere se intendevano aderire alla disdetta. Non avendone ricevuto risposta, abbiamo proceduto autonomamente.
Ci scusiamo per la lunghezza, ma a volte provare a fare chiarezza costringe a dilungarsi. Speriamo almeno di aver raggiunto l’intento.
Roma, 13 ottobre 2006
LA DELEGAZIONE TRATTANTE NAZIONALE FP CGIL
AVVOCATURA DELLO STATO