Il giorno 4 settembre siamo stati convocati, solo in sede di Commissione Nazionale e non anche al tavolo negoziale, per un’informativa sul Piano di formazione 2008.
Senza nemmeno entrare nel merito abbiamo dichiarato “irricevibile” un Piano che, comunque, per le nuove e a noi ancora oscure norme di contabilità, deve essere validato entro il 7 del mese corrente.
Poiché la prassi seguita dalla Formazione fa parte di un iter procedurale, ripetiamo, a noi perfettamente sconosciuto, riteniamo doveroso rigettare le regole della pura formalità.
In buona sostanza l’informazione è stata unidirezionale e non è stato possibile formulare alcuna proposta.
Da anni sollecitiamo l’adeguamento del Regolamento di Organizzazione conseguentemente all’uscita del nuovo Regolamento di Contabilità e a tutt’oggi l’Amministrazione rimane sorda.
A norma del vecchio Contratto (in attesa del nuovo Contratto che conferma ed amplia gli spazi di negoziazione relativamente alla formazione), le linee di indirizzo dei Piani di Formazione sono assoggettate alla contrattazione integrativa e non rammentiamo di averle mai precedentemente discusse.
Tutte le nostre conoscenze si addensano, invece, nella riunione citata.
Come sopra evidenziato, non essendo entrati nel merito del documento, abbiamo complessivamente denunciato come su uno stanziamento complessivo di euro 3.640.000 ci sembrasse eccessiva la spesa di oltre euro 2.700.000 per docenze esterne.
Cosi come ci sembra eccessiva una spesa di euro 6.422.000 per le missioni collegate alle attività formative.
Abbiamo chiesto, e ci è stata già fornita, la mappatura delle risorse umane oggi presenti nella Formazione, dalla quale si evince l’insufficienza delle unità dedicate a questa funzione.
Non siamo così miopi da pensare che le inadempienze contrattuali siano agite dal Servizio Formazione.
Siamo invece convinti che lo stile e la povertà delle attuali relazioni sindacali siano responsabilità complessiva dell’Amministrazione.
Rigettiamo nel suo insieme un’impostazione che non riesce e non vuole mai trovare il tempo per approfondire e definire in modo adeguato temi contrattuali e problemi del personale.
Non condividiamo la nuova cultura della frettolosità e del “c’è sempre qualcosa di più importante da fare”.
Tutto ciò ha portato ad una frattura netta tra centro e periferia e all’esasperazione dei settori operativi (prestazioni pensionistiche e non, riscossione contributi, vigilanza, informatica), tutti in attesa di una riflessione adeguata da parte dell’Amministrazione da poi confrontare al tavolo negoziale.
In questi ultimi anni i compiti e le incombenze dell’Inps si sono esasperate per effetto di imponenti fenomeni sociali che vanno ad esempio dai lavoratori comunitari ed extracomunitari agli accresciuti compiti sulle invalidità civili.
Così come sul fronte interno siamo stati attraversati da un fenomeno che ha visto affrontare il ricambio del personale con una gestione prevalentemente informata di risorse umane proveniente dalla mobilità interente piuttosto che con nuove assunzioni.
Non abbiamo mai percepito un’Amministrazione attenta a tali fenomeni, almeno nel confronto con il sindacato.
Eppure constatiamo che l’attuale ipotesi di CCNL, nel recepire i contenuti del Memorandum, ha colto per il Parastato molte delle linee del CCNI 2006 Inps.
Invitiamo pertanto l’Amministrazione a riaprire sostanzialmente, e non solo formalmente, il confronto con il Sindacato.
Tanto per cominciare riteniamo siano necessari chiarimenti da parte dell’Amministrazione sugli ultimi bandi di concorso, interni ed esterni, così come riteniamo che l’Amministrazione non debba operare discrimini nei confronti del personale (come si è verificato, a nostro parere, nelle selezioni interne per gli statistico-attuariali, motivo per cui abbiamo ritirato la firma dal relativo accordo per i criteri semplificati).
Così come riteniamo sia necessario ragionare di un nuovo Regolamento di Organizzazione.
L’Inps appartiene a tutta la società e deve rispondere alle linee dei Governi, mentre sul fronte interno è contrattualmente regolata dai rapporti tra parti e questi temi devono muoversi in un quadro di regole certe, che esistono ma che l’Amministrazione sembra non conoscere.
Deviare da questi campi ideali o aderirvi solo formalmente porta al caos e le Finanziarie che deprimono economicamente il pubblico impiego o le campagne denigratorie nei confronti dei lavoratori del settore non sono un’alternativa valida.
Il silenzio dell’Amministrazione tantomeno……..
La FP CGIL INPS vuole affrontare e risolvere, senza ulteriori dilazioni, gli argomenti ancora aperti dai Contratti integrativi fin qui sottoscritti; solo per citarne alcuni: la definizione di tutte le selezioni interne, la stabilizzazione di tutti i lavoratori a tempo determinato, compresa una soluzione per i precari di Bolzano, un nuovo e meglio definito sistema di valutazione della Dirigenza, adeguatamente incentrato sulla meritocrazia, la riapertura del confronto in tema di Invalidità Civile, sia per le problematiche del personale medico, sia per l’atteso finanziamento riguardante il personale delle aree.
Rammentiamo al Direttore Generale, al Capo del Personale e alla Delegazione trattante che su questi e altri temi pendono impegni contrattuali. Rammentiamo, anche, che è urgente e necessario che l’Amministrazione produca chiarimenti sugli ultimi bandi di concorso pubblico, usciti nel mese di agosto, e una risposta sulla disponibilità Inps a convogliare gli eventuali dinieghi dei nostri dipendenti circa il versamento dello 0.35 all’INPDAP.
Su quanto sopra è nostra intenzione lavorare quotidianamente e tenacemente per giungere, finalmente, alla loro soluzione.
Roma 6 settembre 2007
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Daniele Nola