A prescindere dalla motivazione per cui l’AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) decide di “sostituire” il contratto nazionale di lavoro con un proprio regolamento unilaterale, di negare il diritto alla salute per i propri dipendenti azzerando sostanzialmente il grado di copertura assicurativa e contrattuale per i giorni di malattia, di ridurre le retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori di circa 600 Euro l’anno, la risposta dei lavoratori e del sindacato sarà durissima.
Oggi, con la manifestazione nazionale unitaria che si è svolta a Catania, è iniziato un percorso di mobilitazione e lotta che cesserà solo con il ritiro di questo vergognoso regolamento interno e la contestuale apertura del tavolo per il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro.
All’AIAS, piccolo Marchionne che cresce, diciamo che non è eticamente corretto, per una associazione che si occupa di assistenza e cura, risparmiare soldi su quella sfera dei diritti dei lavoratori che afferiscono proprio alla salute, al concetto di malattia, e che una associazione che lavora su diretto mandato e compenso del “pubblico” non può che rispettare quei diritti che il contratto e le leggi dello Stato garantiscono.
Spiace osservare questo totale scollegamento fra le alte finalità e gli obiettivi di valore sociale di questa associazione e i suoi comportamenti retrivi e offensivi della dignità dei lavoratori.
Sul sito dell’AIAS c’è scritto: “Nessuno può dire cosa sarà l’A.I.A.S. di domani, ma un fatto è certo, tutto dipenderà da ciò che noi tutti dell’A.I.A.S. avremo fatto oggi.”
Le lavoratrici e i lavoratori, il sindacato, oggi hanno manifestato e lottano affinché l’AIAS torni a essere, subito, non domani, una associazione ad alto valore sociale.
Un’associazione che promuove diritti, non che li nega.
Roma, 24 Giugno 2011