Agenzie Fiscali: comunicato “la posta in gioco”

18 Luglio 2011

LA POSTA IN GIOCO

 

L’alchimia era un’arte misteriosa, che pretendeva di fabbricare l’oro con la trasformazione di metalli vili. Leggendo i comunicati di CISL FPS e UIL PA di questi giorni si ha l’impressione di trovarsi di fronte a degli emuli di quell’antica arte. Assistiamo divertiti/ infastiditi ai loro tentativi dialettici volti a dimostrare che il protocollo siglato il 30 ottobre è un buon accordo, ed è quanto i lavoratori chiedevano.
I lavoratori hanno letto il protocollo e hanno capito che l’aumento contrattuale è di circa 40 euro netti per il biennio 2008/2009 e che oltre ad impegni futuri non c’è altro: “il Governo si impegna a recuperare oltre alle risorse relative al taglio dei fondi unici di amministrazione, anche le risorse derivanti dalla disapplicazione di leggi per l’anno 2009 cui all’art 67, comma 2 del D.L.112/2008( COMMA 165)”. Queste risorse sono state decurtate, insieme a quelle della scuola, dell’università e degli altri settori pubblici, per finanziare esclusivamente le banche e le imprese. Questi tagli sono strutturali nel piano economico di Tremonti ed è il motivo per cui manca la sua firma nel protocollo siglato il 30 ottobre, anche se la “UIL PA insiste nell’affermare il contrario ed invita i lavoratori a leggere il Protocollo “al fine di fare chiarezza” ( vedi UIL informa del 4 novembre)”.
Abbiamo sempre sostenuto che un contratto, di lavoro o di altro tipo, debba essere chiaro in tutte le sue parti; la parola “impegno”non è giuridicamente vincolante, fa parte della categoria degli intenti, del fine che ci si propone di raggiungere e a cui tende l’azione e il desiderio. Rendere esigibile un desiderio è difficile, rientra nella sfera della soggettività umana, quindi sottoposta agli umori e capricci del Deus ex machina di turno.
La UIL PA ha raggiunto l’assurdo quando, convinta della bontà delle sue argomentazioni, ha promosso un referendum on line, invitando i lavoratori ad esprimere un giudizio sul protocollo d’intesa, ed il risultato è sorprendente: al quesito ” quale pensi sia la giusta risposta per manifestare il nostro dissenso alle politiche punitive di Brunetta e Tremonti” le risposte sono state
A) sciopero generale : 62.71%
B) proseguire lo stato di agitazione : 24.14%
C) sensibilizzare i cittadini : 13,69%

Se la matematica non è un’opinione, l’86,31% boccia il protocollo siglato e chiede alla UIL di continuare la mobilitazione fino alla proclamazione dello sciopero generale ( 62,71%).
E’ la dimostrazione che la pazienza dei lavoratori sta per terminare, che ogni luogo, la piazza vera o quella virtuale, è buono per gridare e manifestare il proprio dissenso nei confronti di un Governo arrogante, insensibile alle ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori, e che umilia la loro dignità e ne offende la professionalità. Tremonti con il D.L. 112 aveva tracciato il percorso, con il protocollo Brunetta si è ribadito chi dovrà pagare i costi della crisi: i lavoratori dipendenti. Se questo obiettivo è condiviso dalla CISL FPS e dalla UIL PA, chiediamo perché abbiano affermato nel COMUNICATO UNITARIO del 3 luglio u.s. che:
” Il D.L. 112/2008 interviene in modo devastante sui nostri stipendi (irrisorio stanziamento per il rinnovo del CCNL), sul salario accessorio ( tagli al comma 165, alla quota incentivante, ai fondi di produttività), sulle condizioni lavorative e sulle prospettive di carriera (riduzione delle dotazioni organiche, blocco delle assunzioni e delle procedure interne), sul salario in caso di malattia, con l’introduzione di norme anacronistiche e dal carattere punitivo e criminalizzante (visite mediche e fasce di reperibilità).
Lo fa in modo unilaterale, utilizzando tra l’altro lo strumento del Decreto Legge e probabilmente del voto di fiducia all’atto della conversione, per soffocare ogni possibile discussione parlamentare, ed evitare qualsivoglia confronto con il sindacato ed i lavoratori”.

La crisi economica sta manifestando giorno dopo giorno i suoi effetti drammatici, con l’ aumento della disoccupazione, della cassa integrazione, con la diminuzione delle tutele sociali, la limitazione dei diritti e la decurtazione salariale. La strada intrapresa dalla CISL e dalla UIL non risolve questi problemi, non dà risposte in termini di recupero del potere d’acquisto degli stipendi,
non sostiene la domanda, non rilancia con forza la lotta all’evasione e all’elusione fiscale e non affronta il drammatico nodo della stabilizzazione dei lavoratori precari.
La massiccia adesione agli scioperi indetti dalla CGIL FP e le piazze gremite sono la dimostrazione che i lavoratori hanno capito qual è la posta in gioco: il loro futuro e quello dei loro figli.
Roma, 7 novembre 2008
 
                                                                  p. FP CGIL Nazionale 
                                                                 Agenzia delle Entrate

                                                                     Luciano Boldorini

 

 

 
 
 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto