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SEGRETERIE NAZIONALI AGENZIE FISCALI
Si è svolta nel pomeriggio di ieri la prevista riunione avente all’odg l’informativa sulla riorganizzazione dell’Agenzia.
Come è noto l’Agenzia, in applicazione di quanto previsto dalla Legge 133/2008 circa il taglio delle dotazioni organiche (20% per la dirigenza di vertice, 15% per la dirigenza e 10% per il personale delle q.f.), e sulla scorta del piano di riorganizzazione già messo in campo all’inizio del 2008 dal precedente Direttore dell’Agenzia, ha messo a punto una vera e propria rivoluzione organizzativa che interesserà non solo gli Uffici di vertice e le direzione regionali, ma tutto l’assetto territoriale dell’Agenzia.
In luogo infatti dei preesistenti Uffici locali nasceranno 103 Direzione Provinciali, che potranno articolarsi sul territorio anche in più Uffici territoriali.
Le Direzioni provinciali saranno competenti su tutto l’ambito provinciale per l’accertamento, il contenzioso ed i rimborsi , mentre gli Uffici territoriali, strutture comunque dipendenti dalle Direzioni provinciali, per i servizi ai contribuenti ed i controlli formali.
Solo per Milano, Torino e Roma sono Previste 2 Direzioni provinciali.
L’operazione dovrebbe dispiegarsi gradualmente nell’arco del biennio 2009/2010, a partire da Bologna e da quelle realtà dove già oggi vi è un solo Ufficio locale delle Entrate in ambito provinciale.
Per la città di Roma è prevista la partenza comunque nel 2009, così come per altre realtà dove il numero degli uffici subprovinciali è limitato.
Gli Uffici locali di 4^ livello retributivo resteranno come Uffici territoriali, ma non saranno più di livello dirigenziale, mentre gli altri Uffici territoriali ora Uffici locali di 2^ e 3^ fascia retributiva resteranno di livello dirigenziale.
Secondo quanto è stato dichiarato in riunione non vi sarà mobilità del personale in quanto quello ora impegnato nelle aree controllo degli Uffici locali che diventeranno Uffici territoriali continueranno a prestare la loro attività in quelle realtà dipendendo funzionalmente però dall’Ufficio controlli che è incardinato nella Direzione Provinciale.
A livello regionale le Direzioni regionali vengono suddivise in tre fasce.
Nella prima (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia e Puglia) , resteranno come articolazione organizzativa ancora i settori, in quelle medie (Friuli V.G.,Liguria, Marche,Abruzzo,Umbria, Basilicata, Calabria, Sardegna (che restano di vertice) e piccole (Trento, Bolzano, Valle D’Aosta e Molise), no, con una diversa articolazione degli Uffici per quelle di seconda e terza fascia.
Viene confermato l’assetto dei CAM e dei Centri satelliti.
A livello centrale, l’informativa è stata… più generica.
Per effetto dei tagli previsti dalla Legge 133/2008 scompaiono alcune posizioni di staff, l’Ufficio sistemi e processi che viene conglobato nella Direzione centrale amministrazione, l’Ufficio studi sarà trasformato in Ufficio studio e formazione con sede logistica a Ferrara, viene soppresso l’attuale settore comunicazione esterna con il mantenimento solo dell’Ufficio stampa ed il transito degli altri Uffici nella Direzione centrale servizi ai contribuenti.
Restyling anche per la Direzione del personale con l’unificazione dell’Ufficio formazione e dell’Ufficio comunicazione interna, e la razionalizzazione di molti altri Uffici.
Questo in sintesi il quadro di quanto ci è stato detto, anche se rimandiamo per i dettagli alla documentazione scritta che necessariamente dovrà pervenire, e che abbiamo formalmente richiesto.
La nostra valutazione è critica.
Dai tagli alla macchina fiscale non possono nascere riforme efficienti ma solo destrutturazioni.
Non a caso uno degli obiettivi principali della vertenza fisco era ed è il ripristino degli organici, per noi necessario per mantenere nel paese un presidio efficiente contro l’evasione e l’elusione, e per offrire ai cittadini servizi di qualità.
La gestione organizzativa di tagli così rilevanti era ed è problematica.
L’Agenzia delle Entrate ha pensato di aggiungere la taglio delle posizioni (203 solo di livello dirigenziale), anche una vera e propria rivoluzione organizzativa, che rischia di alimentare una nuova fase di caos organizzativo.
Esprimiamo quindi preoccupazione per le modalità di attuazione del piano, per le diseconomie che necessariamente nella prima fase si verificheranno, per tutte le attività di tipo infrastrutturale e logistico che dovranno essere messe in campo, per i costi che sicuramente si avranno, per il disagio che comunque interesserà parte del personale.
Una razionalizzazione che rischia alle Entrate di divenire foriera di maggiori costi.
A scapito però dei lavoratori che delle risorse proprie dell’Agenzia finora hanno visto invece poco o nulla.
Non siamo convinti che la strada giusta sia quella di creare un nuovo livello gerarchico tra Direzione regionale ed Uffici territoriali, temiamo che dopo una prima fase, comunque si creeranno le condizioni per possibili mobilità territoriali.
Qualcuno pensa ad esempio che su Roma, Napoli, Milano etc etc non vi saranno problemi nel passare da 4, 5 , 8 Uffici a 1 o 2 ?
Resteranno gli Uffici territoriali è vero, ma sono altra cosa rispetto agli attuali Uffici locali.
E siamo veramente convinti che questo porterà un incremento della lotta all’evasione? O forse per qualche anno gli Uffici saranno più alle prese con dinamiche organizzative che proiettati all’esterno ?
Avremmo preferito un approccio diverso sulla questione, una condivisione che negli anni scorsi si era manifestata con la riforma della macchina fiscale e la nascita delle Agenzie, e che ora invece viene modificata senza alcun concorso di idee e progettualità da parte di chi ogni giorno lavora in questa Agenzia, è ne è la maggiore risorsa.
Una “riforma” che a noi piace invece definire una ristrutturazione, che avviene nel pieno di una vertenza che ci vede impegnati per il mantenimento delle risorse destinate al personale, e che giocoforza dovrà fare i conti con un’autorità politica che ha dimostrato di non voler investire ne in termini di risorse, che di impegno politico, sulla macchina fiscale.
Ne prendiamo dunque decisamente le distanze, ed allo stesso tempo chiediamo che sulle ricadute organizzative siano attivate tutte le prerogative contrattuali da subito.
Per la dirigenza, rispetto alle preannunciate ipotesi di applicazione senza deroghe del pensionamento al raggiungimento dei 40 anni di servizio, sull’utilizzo dell’esodo incentivato, sulle modalità di copertura delle posizioni a fronte della nascita dei nuovi Uffici.
Su tutto il personale per i tempi, le modalità, le garanzie e gli incentivi che devono essere riconosciuti in una fase di completa rivoluzione organizzativa.
Non ci è piaciuto che sulla questione l’informativa arrivasse il giorno prima della delibera del Comitato di gestione, non transigeremo però che su tutti gli aspetti sopraevidenziati si giochi al rinvio, o all’emarginazione del sindacato ed alle forme di negoziazione previsti dai vigenti CCNL.
Nelle prossime ore appena sarà formalizzata la proposta sulla dirigenza interverremo sulla questione con uno specifico comunicato, così come vi informeremo del calendario degli incontri.
Roma, 27 novembre 2008
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/SALFi
Serio/Boldorini Silveri Cefalo Callipo
di seguito l’organigramma delle strutture delle direzioni regionali