COORDINAMENTO REGIONALE AGENZIA ENTRATE
DOCUMENTO APPROVATO DAL COORDINAMENTO REGIONALE IL 16/11/2009
Il sistema di relazioni sindacali previsto dal Contratto Integrativo delle Entrate è stato finora capace di garantire, nella nostra regione, l’individuazione di percorsi condivisi e perciò praticabili per la soluzione dei problemi.
Problemi che in Campania sono aggravati da tanti punti critici, come la continua e consistente diminuzione dei dipendenti delle qualifiche funzionali, passati dai 3335 del 1° gennaio 2001, data di nascita dell’Agenzia, ai 2890 del 30/06/2009, nonostante i carichi di lavoro siano probabilmente aumentati e certamente non diminuiti; come la più bassa percentuale di dipendenti di terza area, appena il 48%; come l’età anagrafica media ben più alta della media nazionale, con il 58% dei Lavoratori al di sopra dei 50 anni. Insomma sempre meno persone (445 in meno in otto anni), sempre meno incentivate e sempre meno giovani, malgrado il prossimo arrivo di 22 Funzionari. Per non parlare del contesto socio-ambientale, il cui degrado è quotidianamente testimoniato dalle televisioni e dai giornali.
L’esercizio di democrazia partecipata è stato l’unico antidoto, finora, al collasso degli Uffici. Ora la controriforma Brunetta sferra un pesante attacco a questo sistema, senza nemmeno lontanamente considerare che l’Agenzia delle Entrate è sicuramente un’Amministrazione Pubblica che funziona, che è informatizzata in maniera capillare, che distribuisce il salario accessorio in base alla produttività reale e non a pioggia, che lavora – ormai da molti anni – su programmazione degli obiettivi e verifica dei risultati.
Insomma un’Amministrazione Pubblica che fa concretamente, e da tempo, le cose che il Ministro Brunetta dice, purtroppo solo a parole, di voler fare.
Per rinnovare quest’Amministrazione, il cui buon funzionamento è attestato dai risultati, il Ministro vuole abolire la contrattazione e la partecipazione dei Lavoratori, vuole istituire le “gabbie premiali”, con il 25% di “buoni”, il 50% di mediocri ed un altro 25% di “cattivi”, e poi anche le “gabbie territoriali”, con i concorsi aperti ai soli residenti nella regione interessata.
Il vero scopo della violenta campagna mediatica del Ministro della Funzione Pubblica contro il Pubblico Impiego è, evidentemente, fare cassa destrutturando i Servizi Pubblici, anche quelli che funzionano bene e che reperiscono risorse economiche per la Collettività.
Questa controriforma va perciò contrastata con una mobilitazione diffusa e continua a tutti i livelli, una vera e propria Resistenza nell’interesse dei Cittadini e dei Lavoratori.