Pubblichiamo una nota del direttore regionale della Toscana in risposta ad una lettera di un tirocinante- bis, che riportiamo in fondo.
Roma, 4 novembre 2009
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Firenze, 3 novembre 2009
Alla OO.SS. CGIL /FP Nazionale
– comparto Agenzie Fiscali –
ROMA
Alla OO.SS. CGIL /FP Regionale
– comparto Agenzie Fiscali –
– alla c.a. del dr. S. Bartuccio –
FIRENZE
OGGETTO: Tirocinanti – concorso per l’assunzione di n. 1.180 unità per la terza area funzionale, fascia retributiva F1, profilo professionale funzionario, di cui 90 da destinare alla regione Toscana. – Chiarimenti -.
Nel sito nazionale di codesta OO.SS. è stata pubblicata la lettera di un tirocinante bis “anonimo” nella quale sono riportate osservazioni e conclusioni errate, che non appartengono al modus operandi di responsabilità, trasparenza e motivazione delle scelte che questa Direzione ha dimostrato di perseguire nelle varie materie, in più occasioni ed oggetto di ampia informazione e confronto con le OO.SS. di questa regione compresi, in particolare, i criteri di scelta e di esclusione delle sedi di assegnazione delle unità per il 2° periodo di tirocinio, in attuazione di quanto disposto dall’art. 17, comma 35/bis, del D.L. 1/7/2009 n. 78 convertito con modificazioni nella Legge 3/8/2009 n. 102.
In merito alle osservazioni poste nella lettera del tirocinante e per meglio evidenziare la questione all’interno delle precisazioni e motivazioni già ripetutamente rappresentate in passato alle OO.SS., a partire dalle riunioni di livello regionale sulla Mobilità Volontaria in Toscana per l’anno 2009 svoltisi nel mese di giugno del corrente anno (come dimostrano anche i resoconti redatti dalle diverse sigle sindacali), ritengo doveroso rappresentare alcune considerazioni utili alla riflessione per evitare la diffusione di considerazioni improprie nel restante personale:
a. non esiste attualmente un criterio “univoco” imposto per Legge o da prassi per l’assegnazione dei tirocinanti. Se dovesse essere ammesso l’esclusivo rispetto del criterio della “graduatoria” questa Direzione, per alimentare un “circuito virtuoso di professionalità”, avrebbe dovuto assegnare i tirocinanti dei primi posti in graduatoria esclusivamente agli Uffici che presentano i maggiori indici di carenza numerica e professionale (es.: Portoferraio con il meno 56,3 – Empoli con il meno 17,6 – ecc.) nella considerazione, teorica, che essi offrirebbero maggiori potenzialità per la soluzione delle relative criticità essendo i più bravi;
b. Per quanto riguarda l’Ufficio di Portoferraio finora non sono state mai avanzate richieste di assegnazione in sede di “mobilità regionale” e, quindi, ben vengano tirocinanti da assegnare in forma “volontaria” nell’isola dei famosi, così rinominata dall’anonimo tirocinante;
c. L’attuazione dei principi costituzionali di “buon andamento ed imparzialità dell’amministrazione” da praticarsi pure nella valutazione delle sedi di assegnazione delle nuove risorse umane, impongono a questa Direzione di tener conto anche di altri elementi e considerazioni che hanno portato, tra l’altro, all’esclusione di tre province (Livorno -con l’unica eccezione di Portoferraio-, Lucca e Massa Carrara), che presentavano percentuali di criticità meno accentuata, ampiamente e ripetutamente resi noti alle OO.SS. regionali in numerosi incontri;
d. Con nota prot. n. R1/09/40727 del 29/10/2009 è stato chiesto a ciascun tirocinante di indicare le province di preferenza per l’assegnazione, considerata la riorganizzazione in corso su base provinciale. Ovviamente, le assegnazioni verranno effettuate ove c’è maggiore carenza di personale, come risultante anche dall’Accordo Regionale 2009 sulla mobilità volontaria stipulato il 16 giugno 2009.
Nell’auspicio che codesta OO.SS. ponga la stessa attenzione e pubblicità al presente chiarimento, per una percezione più serena dell’argomento per il personale della Toscana.
Cordiali saluti,
F.to IL DIRETTORE REGIONALE
Giuseppe Greggio
Egregio Direttore,
mantengo l’anonimato per ragioni facilmente comprensibili.
Mi piacerebbe conoscere i criteri utilizzati per l’assegnazione delle sedi per lo svolgimento di quel “mostro giuridico” che è il Tirocinio Bis, forse più propriamente classificabile come “lavoro nero”, visto che, sotto il profilo delle mansioni, siamo dei lavoratori dipendenti a tutti gli effetti ma privi di tutela previdenziale.
Si sussurra che l’assegnazione sia stata fatta in base alle preferenze espresse in occasione dei primi sei mesi di tirocinio. E’ superfluo osservare, sotto questo profilo, che a distanza di un anno le condizioni personali possono essere profondamente mutate.
Fatto sta che alcuni tirocinanti tra i primi posti in graduatoria sono obbligati a considerevoli spostamenti per raggiungere la sede lavorativa e altri, a metà o in fondo alla graduatoria lavorano quasi “sotto casa”. … … Probabilmente nessuna norma giuridica obbliga l’amministrazione a tener conto della graduatoria , ma forse sarebbe stato opportuno che questo avvenisse per una questione di etica, moralità, trasparenza e meritocrazia, tutti elemnti di cui si avverte una insopportabile carenza nel nostro paese.
Normalmente nelle organizzazioni l’entrata di nuovo personale si accompagna ad una ventata di entusiamo e di nuova linfa vitale. Al contrario la maggior parte di noi avverte uno sgradevole senso di disgusto e delusione. Non crede sia questa la peggiore delle sconfitte per l’agenzia?
Cordiali saluti
Un tirocinante Bis