Bologna, 20 ottobre 2009
Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Direzione Provinciale di Bologna
Ai componenti della RSU della DP
sedi di via Marco Polo, via Larga e Imola
Ai lavoratori dell’Agenzia delle Entrate
DP di Bologna
Il 9 ottobre 2009 nei locali dell’Ufficio Territoriale di Bologna 2 si è tenuta, su richiesta della RSU, la prima assemblea di tutto il personale in servizio presso la struttura di via Paolo Nanni Costa. L’assemblea ha visto una ampia partecipazione del personale non solo in termini di presenze, ma soprattutto in termini di partecipazione alla discussione. L’occasione, inoltre, è stata utile come momento di incontro collettivo per misurare, verificare e rafforzare l’integrazione tra il personale dell’ex Ufficio di Bologna 2 e quello dell’ex Ufficio di Bologna 1 a nove mesi dal processo di fusione e avvio della DP, e come elemento di nuovo impulso, di spinta, di entusiasmo e nuova consapevolezza del ruolo alle RSU, che inevitabilmente hanno trovato e continuano a trovare notevoli difficoltà funzionali che ne mettono in discussione la rappresentatività. Sotto questo aspetto, pertanto, questa prima assemblea è da leggere con positività.
Come detto, il livello di partecipazione è stato alto e propositivo, e tutti hanno condiviso l’iniziativa dando il loro contributo fattivo, e nel corso dell’assemblea sono stati affrontati i seguenti argomenti:
* l’assemblea è stata occasione per riepilogare i contenuti dell’incontro del giorno 8 ottobre 2009 tenutosi tra la Direzione dell’Ufficio Provinciale, le OO. SS. e le RSU. Tale incontro, avvenuto su convocazione del Direttore dopo ripetute richieste delle OO.SS., ha riguardato un argomento molto importante che sta creando preoccupazione e confusione tra il personale, ovvero l’introduzione del nuovo Sistema di protocollo e gestione documentale, la cui partenza è stata stabilita e decisa, in via sperimentale e solo su Bologna, come al solito in maniera affrettata per il 12 ottobre, con il tardivo invio in data 9 ottobre di una nota sulle modalità operative e organizzative. Tutto ciò non ha fatto altro che rafforzare i dubbi e le preoccupazioni di tutto il personale, soprattutto di quei colleghi che si trovano a fare da cavia con la pressione del pubblico davanti al bancone della prima informazione con tutti i disagi che ne conseguono.
* Ulteriori perplessità suscita l’ipotesi di inserire i nuovi assunti solo nella DP controlli, dove a parere della Direzione mancano professionalità specifiche, trasferendo quindi il personale di seconda area al territoriale, oltremodo carente, dove le attività sono più consone all’area in questione.
Secondo la scrivente RSU le soluzioni per risolvere tale problematiche possono essere varie, ma l’unica sicuramente non percorribile è proprio quella proposta, perché riteniamo che le capacità di un individuo, non essendo quasi mai direttamente collegate all’area di appartenenza e al possesso del titolo di studio, sono date dall’insieme di vari elementi quali professionalità ed esperienza.
* Il personale e le RSU hanno quindi criticato e condannato la tendenza di questa regione a fare da apripista a progetti “rivoluzionari” che coinvolgono tutto il personale, inevitabilmente impreparato perché nessuno provvede a un’adeguata informazione e formazione che consenta loro di affrontare, con serenità e professionalità, i cambiamenti in atto. Ne sono prova la nuova organizzazione posta in essere a Bologna, che di fatto ha portato un prevedibile buco lavorativo di almeno tre mesi (anche se si commette “peccato” dirlo), senza la necessaria ed indispensabile riformulazione degli obiettivi che, uguali a quelli dell’anno scorso, stanno portando il personale addetto alle attività di controllo a lavorare con logiche di cottimo.
Viene quindi messo in evidenza il disagio di coloro che operano in sedi diverse da Marco Polo: va data soluzione a difficoltà logistiche dovute esclusivamente alla mancanza in loco di interlocutori. Viene poi fatto presente che lo stesso limitato uso del telefono con linee esterne, “privilegio” assicurato ai lavoratori di v. Marco Polo e non ad altri, porta ad un aggravio delle attività istruttorie in tutte quelle occasioni in cui si ha bisogno di un rapporto celere con i contribuenti. Riteniamo che a tutti debbano essere garantite le stesse prerogative di un sistema organizzativo che voleva ottimizzare tempi/prodotti e in concreto ha prodotto ritardi e rallentamenti nell’azione amministrativa.
* La discussione si è successivamente spostata sui punti posti all’ordine del giorno, e in particolare sui problemi funzionali e organizzativi del Front-office.
Su questo argomento la discussione è stata sicuramente molto animata, perché i problemi che affliggono il Front si sono aggravati con lo spostamento dell’Ufficio di Bologna 1. E’ evidente a tutti, anche alla Direzione, che il flusso di utenza e di atti lavorati è aumentato in maniera esponenziale (ovvia conseguenza dello soppressione di Bologna 1 e spostamento dell’utenza sulla sede geograficamente più vicina, problematica ipotizzata a suo tempo prima della chiusura di Bologna 1 ma evidentemente non presa in considerazione), ma ancora non si è pensato fino ad oggi ad aumentare il numero degli sportelli per poter fornire assistenza qualificata all’utenza.
In questo stato di inerzia, dove la Direzione non prende decisioni e non interviene sul piano organizzativo, il personale addetto è costretto tutti i giorni a rimanere allo sportello anche oltre il proprio orario di servizio, con l’aggravante che se in qualche occasione, magari anche per esigenze personali, al termine del proprio orario di lavoro chiude la postazione per uscire dall’ufficio, si vede aggredito da contribuenti che rivendicano il diritto all’erogazione del servizio. Ci viene fatto presente che in tali situazioni si è anche verificato il personale non è stato tutelato, ma anzi gli è stato fatto presente dal Direttore l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio, e paventata quindi la modifica del profilo orario. Facciamo quindi presente che qualsiasi ipotesi di modifica del profilo orario del personale addetto per poter fornire il servizio, essendo di fatto delle modifiche organizzative di carattere generale fanno ricadere la questione nell’ambito di una contrattazione con la rappresentanza dei lavoratori, e sotto l’aspetto della materia dell’orario di lavoro e sotto la materia della organizzazione del lavoro.
Su tutti questi argomenti inerenti le problematiche del front–office, sono emerse delle proposte sicuramente percorribili e attuabili senza particolari difficoltà e anche in tempi brevi. Partendo dalla piena consapevolezza dei contenuti dell’atto di indirizzo del ministero dell’Economia e delle Finanze per gli anni 2009-2010, si propone quindi:
– una regolamentazione del flusso di contribuenti, sospendendo anticipatamente l’erogazione dei ticket dell’elimina-code per l’accesso agli sportelli al raggiungimento di un determinato numero, che se abbinata ad altre iniziative permetterà di assicurare sia il rispetto dei diritti del contribuente di ottenere un servizio di qualità, sia la possibilità dell’addetto allo sportello di poter concludere serenamente il proprio orario di servizio, salvo circostanze particolari dove si da la disponibilità ad affrontare l’emergenza. Facciamo presente che tale sistema è correntemente utilizzato con successo in altri uffici della città di Bologna;
– attivare altri sportelli/postazioni, che all’occorrenza ed in particolari situazioni di criticità possano contribuire a soddisfare richieste di erogazione servizi e dare un contributo concreto ai colleghi;
– attivare una massiccia campagna di informazione ai cittadini e nei comuni limitrofi sull’attuale dislocazione degli uffici sul territorio bolognese (abbiamo ad esempio constatato che effettuando una ricerca sui siti internet di Pagine Bianche e Pagine Gialle, risultano ancora indicati gli Uffici di Bologna 1 e di Bologna 3, e non risulta presente l’Ufficio di via Marco Polo, vedi copia delle schermate allegate);
– effettuare una ricerca sulle motivazioni (ad es: idoneità o meno sul servizio dei mezzi pubblici e sul parcheggio, idoneità dell’ubicazione geografica dello stabile, e così via) che spingono gli utenti, sia le tipologie professionali che gli utenti comuni, a preferire l’UT di Bologna 2, e quindi prendere idonei provvedimenti per spostare e ripartire in maniera più equilibrata l’utenza;
– creare le condizioni affinché le associazioni e gli studi immobiliari possano trasmettere in via telematica i contratti di locazione, evitando in questo modo l’intasamento degli sportelli e liberando gli stessi dagli appuntamenti.
Qualora tali iniziative non vengano intraprese, e da parte del Direttore non ci sarà al più presto alcun intervento, il personale fa presente che non si fermerà più allo sportello oltre il proprio normale orario di servizio, e non si riterrà responsabilie di ipotetiche interruzioni di pubblico servizio perché le responsabilità dovute a disfunzioni organizzative ricadono tutte sull’Amministrazione (non sono i lavoratori che devono dare garanzie in tal senso).
* Nel corso dell’assemblea, si è discusso quindi di igiene e sicurezza anche (ma non solo) per lo sgradevole episodio accaduto ad una collega, che ha trovato un insetto in una bevanda erogata da una macchinetta automatica. A tale proposito il personale chiede una maggiore attenzione per quanto riguarda la pulizia e la disinfestazione degli uffici. Considerata quindi la scarsa qualità dei prodotti messi a disposizione e il servizio molto scadente offerto dal gestore, il personale con una raccolta di firme, di cui si allega il documento, chiede che venga fatta una ricerca sul mercato per cercare delle soluzioni migliori e più convenienti.
* Siamo venuti inoltre a conoscenza, non attraverso i canali ufficiali della comunicazione e delle relazioni sindacali (come ormai prassi consolidata, purtroppo), che è intenzione della Direzione di trasformare in archivio alcune stanze e altri spazi dell’area adibita a Front-Office. Facciamo quindi presente che la collocazione dell’archivio è nei piani sotterranei (dove non ci risulta mancare lo spazio), che molto personale dell’area servizi non è dotato di una stanza neanche per appoggiare le proprie cose personali, che gli spazi sono ridottissimi già solo per garantire i servizi, che una notevole parte dello spazio è stato dato in gestione al servizio riscossione di Equitalia (aperto due gioni a settimana!), che sarebbe da verificare se la stessa sicurezza è garantita e che non ultimo ci era sempre stato detto che l’ufficio dava ampie garanzie di spazi e archivi.
* Un’altra notizia è emersa nel corso dell’assemblea senza che la stessa abbia il carattere dell’ufficialità (neanche in questo caso è stata data informativa alle OO.SS. e alle RSU), avendo saputo che nei prossimi giorni dovrebbero presentarsi in ufficio alcuni giovani funzionari dell’ufficio formazione della DRE, per osservare e dare suggerimenti operativi ai funzionari impegnati da anni alle attività di assistenza e informazione, e magari valutarli se vanno bene per quel lavoro oppure no. Stigmatizziamo e diffidiamo quindi l’Amministrazione nel persistere in questi controproducenti atteggiamenti di omissivo silenzio.
* E’ stata data quindi informazione al personale in merito alla questione della fornitura di attrezzature informatiche di ausilio per i centralinisti non vedenti, che la Direzione si è impegnata a prendere in considerazione a fine anno, quando sarà evidente la situazione di bilancio, nonché l’informativa dettagliata sull’utilizzo dello straordinario e sulla ripartizione agli uffici della quota rimanente. Infine, poiché l’utilizzo dello straordinario costituisce comunque materia di informazione, si chiede di conoscere la modalità di attribuzione delle ore di straordinario ad oggi autorizzate, con particolare riguardo al rapporto tra carico di lavoro per tipologia di servizio ed attribuzione di ore con evidenza della sede del personale, e che in futuro venga data idonea e tempestiva informazione sulla tipologia di lavorazioni per le quali si intende concedere lo straordinario, dando quindi la possibilità di usufruirne in maniera uniforme al personale interessato.
I componenti della RSU della sede di Nanni Costa