Il 30 ottobre l’Ufficio Relazioni Sindacali della Direzione Regionale ha comunicato che l’attivazione della Direzione Provinciale di Varese, prevista per il giorno 2 novembre 2009, viene posticipata “a data che sarà fissata con successivo atto”; le motivazioni sono quanto di più generico si possa addurre: “esigenze tecnico-organizzative”, e tutto ciò a poche ore (lavorative) dall’apertura della DP di Varese annunciata e ribadita nell’ultimo incontro sindacale presso la Direzione Regionale appena quattro giorni fa.
Mentre ci aspettiamo analoghi destini per le imminenti aperture delle Direzioni Provinciali di Como e di Monza, prendiamo atto del totale disinteresse dell’Amministrazione nei confronti del personale, nonché della pervicacia con cui la DR si ostina a negare l’evidenza: le esperienze di Mantova, Cremona e Lodi sono fallimentari e il lavoratori sono abbandonati a loro stessi, le strutture logistiche delle prossime aperture previste sono insufficienti, per non parlare del caso di Milano, dove si vorrebbe aprire la DP1 con il 16% del fabbisogno di personale previsto e deportando in via dei Missaglia 80 colleghi non si sa come o con quali criteri, e tutto ciò mentre solo un mese fa è stato firmato un accordo regionale (che riprendeva l’analogo accordo nazionale) in cui al primo punto viene affermata la mobilità solo su base volontaria.
Non comprendiamo perché la Direzione Regionale abbia rifiutato in questi mesi tutte le alternative proposte dalle Organizzazioni Sindacali su percorsi condivisi alternativi che si sarebbero potuti trovare: dalla de-localizzazione di talune attività del Controllo, a forme di incentivazione, a sedi meno disagiate rispetto a quella di Milano 5. Solo ora, dopo aver sostenuto che “non vi era alcun problema”, che “c’era l’asso nella manica dei tirocinanti”, improvvisamente si scopre che le criticità ci sono ed erano evidenti e previste mesi fa.
Giunti a questo punto, se si vuole salvare la serietà dell’Agenzia delle Entrate, mantenere un minimo di credibilità col personale e tutelare i lavoratori tutti (ex tirocinanti, ora vincitori di concorso pubblico compresi), l’unica soluzione è posticipare l’apertura delle nuove strutture dal mese di gennaio 2010, richiesta finora inascoltata e respinta con la minaccia di applicare la controriforma della Legge 15, con ciò pretendendo di disconoscere non solo un accordo nazionale, ma anche un accordo regionale appena sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali unitariamente e dalla stessa Direzione Regionale, una scelta che azzererebbe la correttezza delle relazioni sindacali e la certezza del diritto e quindi del valore degli accordi che si sottoscrivono.
Crediamo che la prossima riunione in DRE del 3 novembre non possa non avere al centro una seria riflessione su quanto fatto finora ed un deciso cambio di rotta, prima di accrescere ancor di più i danni alle strutture dell’Agenzia delle Entrate e alle condizioni, professionali e lavorative, dei lavoratori.
Sulla mobilità chiediamo che la DR retroceda dalle proprie unilaterali interpretazioni dell’accordo del 23 settembre, che si stralci quanto meno la questione degli Uffici di Milano,e che si conceda ai neo colleghi, definiti “tirocinanti-bis”, almeno la possibilità di esprimere una preferenza sulla sede di assegnazione.
Il Coordinamento Regionale FP–CGIL
Lombardia Agenzia delle Entrate
Coordinatore dell’Agenzia delle Entrate
FP CGIL NAZIONALE
Luciano Boldorini