ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DELL’ACI
Una serie di attenzioni esterne hanno riguardato il nostro Ente negli ultimi mesi, dall’inchiesta apparsa su “Il mondo”a giugno, all’articolo sul quotidiano “la Repubblica” dei primi di luglio fino all’ultima puntata di “REPORT” che ci ha catapultato sotto i riflettori più che mai perché il potere della televisione,come è noto, è di gran lunga superiore a qualunque altro mezzo di diffusione dell’informazione.
Le OO. SS. dell’Aci già prima dell’estate avevano chiesto e ottenuto un incontro con i vertici dell’Ente durante il quale fu espressa la volontà di conoscere non solo come si volesse rispondere a quel tipo di inchieste giornalistiche ma soprattutto quale tipo di azioni si intendesse intraprendere per evitare di esporsi ad esse. Inoltre fin da allora, essendo in corso attacchi concreti sotto varie forme all’Aci, alle sue competenze e al ruolo del Pubblico Registro Automobilistico, fu richiesto quale fosse la strategia dell’Ente di fronte a tutto ciò.
La risposta fornita dal Segretario Generale e dallo stesso Presidente fu che si sarebbe prestata la massima attenzione e vigilanza nel rintuzzare e nel difendere le proprie competenze e capacità, spesso messe in discussione da soggetti del tutto ignari del ruolo reale dell’Ente in generale e della funzione del Pubblico Registro in particolare.
In quella occasione la FP CGIL ACI sottolineò, come forse i tempi fossero maturi per un reale cambiamento di passo, per una modifica sostanziale dello schema di gioco in difesa, finora utilizzato.
Consapevoli del fatto che le azioni considerate vincenti in un ormai lontano passato mostravano di fatto la loro inadeguatezza nel presente.
In quel momento il Segretario generale e il Presidente convennero sul fatto che bisognava tenersi pronti per il rilancio, che il momento opportuno andava preparato con cura ma presto sarebbe giunto e non ci avrebbe trovato impreparati. Le proposte IN GRADO DI METTERCI AL RIPARO DEFINITIVAMENTE non solo erano esistenti ma praticamente PRONTE e una volta condivise e messe a punto, avrebbero potuto essere lanciate.
Tutto ciò solo un paio di mesi fa.
Il primo incontro, sollecitato dalle OO SS. dopo l’estate è stato quello del 14 ottobre scorso durante il quale è stato presentato il bilancio di previsione 2011 (che ammonta a circa -16milioni) e il raffronto fra le previsioni del 2010(pari a circa -19milioni) e lo stato attuale dei conti, che evidenzia in pratica un disavanzo di circa 34 milioni di euro. La “narrazione” (il documento non era ancora disponibile) delle cifre del bilancio già di per sé piuttosto preoccupante non è stata mitigata dall’analisi condotta dal Segretario Generale.
Egli ha dichiarato infatti che per ridurre il deficit si dovrà procedere ad una razionalizzazione sul fronte delle spese (sostanzialmente un taglio del 10% sulle spese di funzionamento per ogni singolo centro di costo a discrezione del Dirigente).
Ma che, pur non mettendo in discussione gli stanziamenti per i progetti in corso (in particolare le implementazioni informatiche necessarie a gestire la “novità” della targa personale) nulla è possibile tentare sul fronte delle entrate.
L’unico strumento, secondo il Segretario generale, per aumentare le entrate avrebbe potuto essere l’adeguamento delle tariffe,ferme da anni, degli emolumenti, ma tale soluzione, seppur legittima, appare poco percorribile in tempi di ristrettezze economiche.
E dunque la tanto attesa inversione di marcia, il rilancio strategico di Aci nel mondo dei servizi pubblici a tutela dell’automobilista e del cittadino che si muove?
Attraverso quale assetto e con quale strategia l’Aci vuole provare a risalire la china in quei settori di rilevanza pubblica, quali lo studio della mobilità sostenibile, della educazione alla sicurezza, che pure costituiscono tradizionalmente il suo interesse istituzionale e per cui dispone di professionalità più che adeguate al suo interno?
Probabilmente ancora si dovrà attendere il momento propizio.
Nel frattempo e al di là delle spiegazioni tecniche e della presenza di alcune contingenze non ripetibili verificatesi nel corso dell’esercizio 2010 rimane comunque preoccupante la situazione di un bilancio che al suo interno rivela senza dubbio delle problematiche di carattere strutturale sulle quali non è più il caso di soprassedere.
Il presidente stesso ha dichiarato di voler approfondire e di valutare che cosa nelle pieghe di un tale disavanzo strutturale possa nascondersi.
Il vulnus più grave è a nostro parere da ritrovarsi nell’intreccio spesso opaco di interessi fra il mondo degli Automobile Club federati e l’Aci come anche fra l’Aci e le società collegate e controllate.
Durante la riunione del 14 scorso il presidente ha dichiarato di voler mettere la lente di ingrandimento su alcuni di questi aspetti.
In particolare, si è soffermato sul ruolo di “governance” delle società collegate e ha assicurato di aver iniziato un serio e progressivo lavoro per creare le condizioni ( attraverso la creazione di una apposita società) per un efficace controllo analogo sulle società collegate che devono essere realmente strumentali all’Aci.
A questo scopo ha anche affermato di voler verificare se i contratti con esse (in particolare con Aci informatica) prevedono tariffe realmente convenienti per l’Aci o se il mercato offra migliori opportunità.
Forti perplessità ha suscitato la rivelazione che le poche società in attivo (per es. Aci informatica) non distribuiscono gli utili sotto forma di dividendi agli azionisti(ACI) ma li reinvestono al proprio interno.
La FP CGIL nel corso della riunione del 14 ottobre ha infine accennato all’altro aspetto denso di ombre, quello legato al mondo degli Automobile Club, ai rapporti fra Aci e Federazione e relativi organi.
Ma sia il Segretario generale che il Presidente hanno ritenuto di soprassedere sull’argomento perché non all’ordine del giorno, accennando in quel frangente alla puntata di “REPORT”sul tema prevista di lì a pochi giorni. Così ci si è ripromessi un aggiornamento a breve.
…E ora che la puntata è andata in onda, al di là delle fin troppo intuibili strumentalizzazioni, si è aperto il sipario su l’universo parallelo a cui facevamo riferimento proprio nella riunione del 14 ottobre, quella miriade di intrecci di interessi nascosta nei rapporti con gli AA. CC . e con i vari consigli direttivi,un assetto sempre più auto referenziale e inadeguato, ma che purtroppo ha il potere di trascinare in basso l’immagine di tutto l’Ente.
Cosa c’entra il servizio pubblico di qualità che tutti i dipendenti di Aci offrono ogni giorno ai cittadini con quel mondo parallelo che si è mostrato nel servizio di “REPORT”?
Di fronte a tutto questo le lavoratrici e i lavoratori dell’Aci si sono sentiti smarriti e offesi.
Riteniamo che l’unica azione che possa veramente risanare la ferita inferta alla dignità di tutti i dipendenti onesti e orgogliosi del proprio ruolo sia una concreta opera di trasparenza.
Dotarsi di un codice deontologico che sia degno di questo nome, che preveda le necessarie incompatibilità e vigilare scrupolosamente sul rispetto dello stesso!
E’sempre più urgente invertire la tendenza adottando comportamenti conseguenti.
Solo fatti concreti di fronte a tanta vergogna !
Il presidente nella lettera che ha inviato a tutti i dipendenti ha espresso l’intenzione di procedere su questa strada, di adoperarsi perché modalità di gestione così superficiali e inadeguate non siano più possibili.
Attendiamo i risultati di un intervento risolutivo che ponga definitivamente al riparo la parte sana dell’Aci. Siamo convinti che più di una azione vada esperita dalla Presidenza per ricostituire la fiducia che tutti i dipendenti hanno riposto nella qualità dell’opera al servizio del cittadino che costantemente viene offerta nei nostri uffici e che potrebbe essere ancora più ricca di contenuti semplicemente valorizzando le molte professionalità già presenti all’interno dell’Ente senza cadere in una rete, in un groviglio di relazioni e di interessi che favoriscono pochi trascinando però in basso l’immagine di tutti.
Da parte nostra la massima disponibilità a partecipare in modo propulsivo al raggiungimento di tale obiettivo.
Roma 21 ottobre 2010
Derna Figliuolo
FP CGIL ACI