Durante la mattinata di ieri si è svolto l’incontro con il Presidente e con il Segretario Generale dell’Aci chiesto dalle OO.SS avente ad oggetto il Decreto Legislativo in tema di federalismo fiscale nella parte riguardante la riscossione dell’IPT.
Le conseguenze derivanti dal provvedimento hanno rilievo sia in termini di contrazione delle competenze dell’Aci in tale materia sia in termini di riduzione delle entrate.
Dai Vertici dell’Ente è stato assicurato un tempestivo intervento presso i vari uffici legislativi per tentare di giungere alla redazione di un testo più “chiaro” dal quale si evinca la ovvia necessità di un corrispettivo per svolgere una funzione che è attualmente disciplinata da convenzioni rispetto alle quali il decreto si porrebbe in contrasto.
Se malauguratamente tale azione “correttiva”non portasse frutti dal punto di vista solo economico la perdita sarebbe di circa 25 milioni di Euro l’anno.
Il quadro complessivo emerso alla fine non è apparso per nulla tranquillizzante e, a prescindere dal singolo provvedimento che si tenta ogni volta di rintuzzare, manca da parte dell’Amministrazione, a nostro avviso, la volontà di un rinnovamento nella strategia che è sempre di difesa.
Non abbiamo visto quel cambio di passo più volte invocato che ha consentito all’Aci di manifestare il suo ruolo nel mondo dell’automobilismo e della mobilità in generale ponendosi al centro della scena valorizzando il patrimonio di competenze che possiede.
Come FP CGIL ci siamo dichiarati disponibili a partecipare al confronto su serie proposte di rilancio che a nostra volta elaboreremo coinvolgendo tutti i livelli della nostra confederazione.
Crediamo che i tempi siano maturi per un approccio più costruttivo consapevoli che ormai non è più possibile rimandare, il rischio paventato è troppo alto.
E il prezzo non può certo essere pagato dai lavoratori e dalle lavoratrici dell’Aci.
Roma, 6 Aprile 2011
FP CGIL ACI
Derna Figliuolo