Aci: documento dell’Attivo Nazionale del 4 dicembre

18 Luglio 2011

Attivo Nazionale

 

 
A TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI ACI
 

Il giorno 4 dicembre u.s. si è svolto l’Attivo Nazionale della FP CGIL ACI, convocato nella Sede Centrale di via Marsala a Roma, con il seguente ordine del giorno:

* Sviluppi piattaforma CCI 2009
* Situazione politico-sindacale

Sviluppi piattaforma CCI 2009
Rispetto alla piattaforma presentata nell’attivo del febbraio scorso la contrattazione integrativa 2009 ha subito una evoluzione non prevista né prevedibile allora.
Tale “svolta”è stata determinata in gran parte dall’esito dell’esame del CCI 2008 che, oltre ad essere giunto in grande ritardo, è stato caratterizzato da una sorta di “veto” a reiterare per il 2009 il neonato istituto del “compenso di ruolo funzionale”. Esso, seppur istituito, per la sola mensilità di dicembre, sarebbe dovuto andare a regime nel 2009.

E’ importante sottolineare che l’introduzione di quel tipo di istituto aveva, fin dall’inizio, lo scopo di aprire la strada alla previsione di progressioni economiche all’interno delle aree, ottenendo d’altro canto la stabilizzazione di quote di salario accessorio.
La novità di oggi consiste nel fatto che la nostra piattaforma, accettata dal l’amministrazione preveda che per il 2009 TUTTO il personale che ne abbia i requisiti sia destinatario di sviluppi economici all’interno delle aree, e che coloro che non sono o non possono essere destinatari di tale sviluppi abbiano comunque diritto allo stesso trattamento economico sotto forma di “compenso correlato all’impegno individuale”.

Cosa ci ha portato ad ipotizzare una operazione così generalizzata e non graduale?
Il quadro politico sindacale difficile che già esisteva nel 2008 è stato ulteriormente aggravato dalla emanazione della Legge 15/2009 e dal Decreto attuativo n.150 che sostanzialmente costituiscono una vera e propria “controriforma” della Pubblica Amministrazione, producendo, anche per il livello relativo alla contrattazione integrativa, effetti a dir poco devastanti.

Da qui la necessità di correre ai ripari e di tentare di “rendere stabile” quante più quote possibili di salario e per giunta in tempi rapidi.

I tempi sono dettati dal quadro normativo di riferimento.
* Nel 2009 ancora si può contrattare .
* Nel 2010 si potrà solo realizzare quanto concordato nel 2009.
* Nel 2011 tutto ciò che non sarà conforme al dettato legislativo sarà nullo.

Viene invertito l’ordine delle fonti normative in tema di rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici. Il primato diventa la Legge che travolge e rende nulla la norma contrattuale che non si adegua ad essa.

Naturalmente, sotto questa luce, anche una situazione che noi consideriamo positiva come il riconoscimento ai lavoratori della professionalità acquisita perché da anni ormai si opera con la massima flessibilità, appare solo una magra consolazione in vista di un futuro che, se nulla cambierà, ci consegnerà un sistema concepito in un’ottica fortemente accentratrice e burocratica senza spazi per il confronto nel quale non sarà più possibile intervenire nella definizione dei percorsi di carriera come in molte altre materie che oggi sono demandate alla contrattazione integrativa.

I Fondi di natura variabile per l’anno 2009 risultano costituiti dal Fondo destinato ai progetti locali, il cui stanziamento risulta invariato rispetto a quello del 2008 e dagli altri Fondi Incentivanti per i quali si è operato in regime di proroga e si è già proceduto all’erogazione fino al sesto bimestre, per cui i criteri non possono che essere ancora quelli relativi al CCI 2008.

Il nuovo sistema premiante che dovrebbe prevedere oltre al Fondo per i progetti un Unico Fondo Standard potrà essere operativo solo dal 2010.

Il complesso lavoro di revisione del sistema che ha impegnato a lungo, in Commissione tecnica, le OO.SS. e l’Amministrazione, è giunto a risultati concreti e potrà ora essere sperimentato. Il quadro emerso in Commissione tecnica ha fatto ritenere l’aggiornamento una condizione di base per tutti gli uffici. Inoltre, fin dalla creazione dello STA e dal conseguente abbattimento della competenza territoriale, si è evidenziato sia uno spostamento dei carichi di lavoro da una sede a un’altra sia un cambiamento del tipo di lavoro svolto negli uffici e delle modalità di erogazione dei vari servizi.
In estrema sintesi si è passati a delle caratteristiche delineate come attività consulenziale orientata ad un servizio di qualità sia per chi lo eroga che per chi ne fruisce.
Da qui la necessità di evidenziare tutte le attività (rilevazione delle microattività) che pur non essendo contabilizzabili costituiscono ormai parte fondamentale del lavoro, e alle quali deve quindi essere attribuita la corretta rilevanza.
Si sono campionati il 100% degli uffici divisi in categorie omogenee, all’interno di essi si sono distinte le relative attività presenti attribuendo a ciascuna di esse un peso in termini di ore-lavoro.
Accanto alle classiche attività numerabili si è presa in considerazione anche la variabile della modalità operativa (per es. sportello “multifunzione”) utilizzata e le conseguenze dell’adozione di essa in termini di soddisfazione dell’operatore e del cittadino. Si è quindi cercato di tradurre la maggiore qualità nell’erogazione del servizio in un incremento della percentuale di accesso al Fondo. Il sistema dovrebbe consentire di ridurre la forbice oggi esistente fra gli uffici in termini di produttività pura, utilizzando a tale scopo la leva della modifica organizzativa volta al miglioramento della qualità resa. Particolare attenzione è stata posta per la valorizzazione dell’attività di gestione tasse automobilistiche nelle Regioni convenzionate.

Il sistema sarà sperimentato sui dati rilevati nel primo semestre 2009.

Naturalmente se sarà necessario verranno apportati gli opportuni correttivi prima di divenire operativo nel 2010.

Situazione politico sindacale
In merito a questo punto è stata ribadita la gravità della situazione derivante dalla cosiddetta “Riforma Brunetta”.
L’unico obiettivo di tale complessa riforma è quello di avocare alla legge la supremazia in tema di lavoro pubblico attraverso la decontrattualizzazione del rapporto di lavoro e lo stravolgimento della Legge 165/2001, riducendo al silenzio le rappresentanze sindacali, con lo scopo, in linea con la demagogica campagna mediatica sui “fannulloni”, di prefigurare il pugno di ferro nei confronti dei lavoratori pubblici .
Viene infatti introdotto obbligatoriamente un sistema centralistico di misurazione e valutazione, con la rigida individuazione di soggetti e strumenti deputati (Commissione per la valutazione della performance, Organismo indipendente di valutazione della performance) .

Le norme su meriti e premi sono imperative e impongono che le risorse disponibili siano utilizzate prioritariamente per l’istituzione dei vari strumenti di riconoscimento del merito individuale (premi, bonus, borse di studio, ecc.). Il rimanente salario accessorio subirà, in ogni caso, gli effetti derivanti dal sistema delle fasce (il 50% alla fascia alta il 50% alla fascia media e 0 alla fascia bassa).

La Contrattazione integrativa potrà intervenire variando la consistenza delle fasce, ottenendo nelle migliore delle ipotesi che il 50% delle risorse sia destinato al 30% del personale, il 50% delle risorse sia destinato al 69% del personale e che solo l’1% non percepisca nulla.

Se questo è il ruolo che rimane per il CCI non c’è nulla di cui rallegrarsi.
Per non parlare di come viene stravolto il sistema delle sanzioni disciplinari che va letto insieme a quello delle fasce perché se essere collocato in fascia alta per 3 anni costituirà titolo di preferenza per i percorsi di carriera, essere stato in fascia bassa per un biennio potrebbe portare anche al licenziamento disciplinare per insufficiente rendimento!

Di fronte a tutto questo, quale è stata la reazione della nostra organizzazione?
Dal 4 Aprile scorso sono state poche le iniziative di vero contrasto alla Riforma Brunetta, (la fase congressuale che si sta vivendo in CGIL complica lo stare in campo), ma l’unico modo è provare a rilanciare un modello alternativo con proposte concrete che si contrappongano al disegno del governo.
Più che di una vera e propria piattaforma contrattuale disponiamo di linee guida per i rinnovi contrattuali che oltre a ribadire il diritto al contratto nazionale rivendicano incrementi economici con i quali si aumenti il potere d’acquisto delle retribuzioni sulla base dell’effettivo aumento del costo della vita, e non in base alla tesi, dell’accordo separato, secondo la quale gli aumenti stipendiali sono sempre subordinati alle compatibilità finanziarie.
Il problema è che l’accordo che la sola CGIL non ha firmato esiste e pesa sui rinnovi contrattuali, le azioni che consentano di superare e contrastare questo nuovo modello dovranno trovare attuazione al più presto.
Sul versante economico in finanziaria sono previsti solo lo 0,30% e lo 0,40% (da luglio) pari alla vacanza contrattuale calcolata con il sistema precedente.

Questo, come ultimo atto, ha portato allo sciopero dell’11 dicembre che ha pesato economicamente, ma che dovrebbe essere considerato come un investimento per il futuro. Alle OOSS che si ostinano in iniziative (alcune farsesche) che non hanno portato niente per i lavoratori, chiediamo quale sia il limite che il Governo deve oltrepassare per vederli finalmente al nostro fianco nelle lotte intraprese.

Il futuro dovrà caratterizzarsi da altri interventi di contrasto a questa riforma che annulla sia la dignità dei lavoratori pubblici rendendoli “sudditi” e non più titolari di diritti, sia la garanzia per i cittadini di avere dei servizi pubblici di qualità.

Roma, 14 dicembre 2009
 
 
Per il coordinamento nazionale Aci
Derna Figliuolo

 

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