Il Ministro Brunetta anche oggi si applica nell’arte di dipingere un mondo in cui la dura realtà dei numeri viene negata.
L’ammontare delle risorse messe in campo per i rinnovi contrattuali dei settori del lavoro pubblico sono pari a 2.340 milioni di euro, che garantiscono aumenti per il 2008 pari a 8 euro lordi mensili medi procapite e 65 euro lordi mensili procapite per il 2009.
Sono stati sottratti dalle buste paga di tutti i lavoratori, anche di quelli meritevoli, 1,7 miliardi e quindi, in virtù di questo provvedimento, tutti i dipendenti dal gennaio 2009 subiranno un taglio ai loro stipendi che varia dagli 80 ai 300 euro mensili.
Nè vale dire quanto negli anni avrebbero guadagnato in più i pubblici dipendenti rispetto ai privati, dati ARAN del 2002 valutano l’aumento per i dipendenti pubblici pari al 15.6% e per i privati pari al 15.52%.
Le dichiarazioni mediatiche del ministro non modificano la realtà: quando si va a fare la spesa i conti non contano!
Così come non tornano i conti sull’assenteismo, che in verità è in calo costante da tempo, anche per merito delle organizzazioni sindacali che hanno stipulato accordi che combattono un fenomeno che danneggia i lavoratori che fanno il loro dovere.
A noi pare che il nostro Paese non abbia bisogno di conflitti e lancio di sfide all’ok corral.
Questo Paese ha bisogno, tra le altre cose, di una pubblica amministrazione che funzioni.
Bene, a 5 mesi dall’insediamento del Governo, di quanto sono diminuite le liste d’attesa per una TAC a Roma, di quanti giorni in meno c’è bisogno per ottenere documenti catastali a Palermo, quanto tempo ha risparmiato un imprenditore nei peregrinaggi fra vari uffici pubblici per ottenere un’autorizzazione a Padova?
C’è qualcuno interessato ad affrontare e risolvere questi problemi?
Mettere mano a procedure e processi organizzativi, piani industriali per i singoli Enti, intervento sui sistemi organizzativi, questa è la strada maestra per cambiare e migliorare gli uffici pubblici e garantire diritti e servizi ai cittadini e alle imprese, non certo quella finora perseguita.
Roma, 3 settembre 2008