L’azzeramento del Decreto sui nuovi livelli di assistenza, deciso ieri dal Governo Berlusconi è la perfetta chiusura del cerchio, anzi del cappio che si vuole mettere al servizio sanitario nazionale.
Dopo il taglio dei nove miliardi di euro, le riduzioni dei fondi per famiglia e solidarietà sociale, dopo il prossimo ripristino dei ticket, il taglio ai fondi per il miglioramento della qualità delle prestazioni sanitarie ai cittadini, il Governo delle destre esce allo scoperto e cancella i nuovi livelli essenziali di assistenza.
Niente più vaccino per prevenire il tumore alla cervice, niente più cure odontoiatriche per gli indigenti e 109 malattie “rare” sottratte al regime delle esenzioni ed i cui costi, ora, ricadranno sulle famiglie, sulle persone.
Un intervento che, per gli effetti concreti che avrà, estrinseca il vero messaggio che il Governo lancia ai cittadini sul tema del diritto alla salute: arrangiatevi.
Il diritto alla salute dei cittadini è ormai, nelle logiche della destra, finanziariamente condizionato: se ho i soldi bene, altrimenti taglio le prestazioni sanitarie anche ed a cominciare dagli indigenti, dalle fasce più deboli.
Con la decisione di ieri, inoltre, il Servizio Sanitario Pubblico non potrà più garantire nemmeno l’anestesia epidurale per il parto.
Un drammatico ritorno ad un passato che non manca di riferimenti di biblica memoria: ” e tu donna partorirai con dolore”.
E ora i cittadini tremano nel leggere che è intenzione del Governo di rivedere l’intera questione dei LEA.
Sappia, però, il Governo che la Fp Cgil non resterà a guardare: difenderemo la natura solidale, democratica ed universale del nostro Servizio Sanitario Nazionale e al nostro fianco non ci saranno solo i lavoratori del settore, già in mobilitazione per gli irresponsabili interventi dei Ministri Brunetta e Tremonti, ma anche e soprattutto quei cittadini ai quali il Governo intende sottrarre uno degli ultimi diritti di cittadinanza.
Il diritto ad essere curati, sempre ed a prescindere dal censo.
Roma 24 Luglio 2008