Cgil Cisl Uil: “Subito rinnovo con più competenze,
innovazione e produttività.
Servono servizi pubblici più avanzati per far correre il Paese”
Roma, 7 aprile 2016
“Competenze, innovazione, produttività” la
mobilitazione dei lavoratori pubblici per un rinnovo di contratto che
tarda ormai da quasi sette anni riparte dai territori e da una proposta
innovativa per rilanciare i servizi pubblici come volano della crescita
del Paese. Si inizia oggi con lo sciopero del pubblico impiego in
Lombardia e si proseguirà, secondo un fitto calendario di iniziative che
riguarderà tutte le regioni italiani, fino alla fine di maggio.
“Dopo
la firma dell’intesa sui quattro comparti, il governo non ha più scuse
per tenere illegittimamente bloccata la contrattazione. E deve trovare
le risorse per i nuovi contratti”, è l’attacco di Rossana Dettori,
Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco – segretari generali
di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa -, che rincarano: “Anche
governatori e amministratori locali devono fare la loro parte. Per
riorganizzare e riqualificare i servizi pubblici locali bisogna uscire
dalla logica di tagli, blocchi e ridimensionamenti. Serve un percorso
nuovo che coinvolga lavoratori e cittadini, che metta al centro le
persone e non le leggi, che rilanci i servizi pubblici alle comunità
locali. Un percorso di investimenti per liberare l’energia al servizio
del paese. Iniziando dal rinnovo dei contratti”.
“La nostra non è
solo un’altra mobilitazione per il pubblico impiego”, spiegano i
quattro segretari. “La nostra è una proposta che parte dal basso, dove
le amministrazioni pubbliche incontrano la realtà quotidiana delle
comunità e si confrontano con l’evolvere dei bisogni delle persone. È da
lì che si deve iniziare per disegnare nuovi modelli organizzativi,
valorizzare le competenze, valutare il lavoro degli enti in base a
criteri e obiettivi condivisi, ridistribuire a lavoratori e cittadini i
frutti dell’impegno costante a migliorare”.
“Attraverso una
mobilitazione sul territorio, allargando gli spazi della partecipazione,
vogliamo riconoscere un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori e
garantire servizi migliori ai cittadini e alle imprese, contro la
disorganizzazione scientifica e i vecchi schemi gerarchici. Meno tasse,
più qualità di vita, di salute, più sicurezza e benessere sui posti di
lavoro per la crescita delle persone e del paese”.
“Vogliamo una
contrattazione più forte anche a livello decentrato, dove occorre
confrontarsi sugli aspetti specifici dell’organizzazione del lavoro, per
razionalizzare la macchina amministrativa, recuperare la spesa
improduttiva e trovare risorse da investire in qualità dei servizi
pubblici, che vuol dire sanità, previdenza, assistenza, prevenzione,
sicurezza, servizi all’occupazione e allo sviluppo. Ecco perché
incalzeremo governo e politica locale con un’azione capillare e un’idea
chiara: contratto subito”.