Comunicato Stampa di Cecilia Taranto
Segretaria Nazionale Fp Cgil
“Tagli al servizio nazionale confermati
servono risorse e contratto subito”
Roma, 11 dicembre 2015
“Un’ennesima, doppia, presa in giro: non c’è
alcuna risorsa aggiuntiva per le nuove assunzioni, per altro già
previste, mentre per rispondere alla direttiva europea sull’orario di
lavoro si programmano nuove sacche di precariato”. Ad affermarlo è la
segretaria nazionale della Fp Cgil, Cecilia Taranto, in merito
all’emendamento in legge di Stabilità per nuove assunzioni in Sanità,
nel precisare che “si tratta solo di una beffa per camuffare, invano, la
conferma dei pesanti tagli al Servizio sanitario nazionale che lo
condanneranno a un declino inesorabile, in modo particolare per le
regioni sottoposte al piano di rientro che si vedono negate tutte le
possibilità di assunzione”.
Nel merito, osserva Taranto, “delle
preannunciate assunzioni non c’è traccia alcuna perché non si prevede
una sola risorsa aggiuntiva. Inoltre si confermano tutte le procedure
già previste dalla precedente normativa, ad eccezione di due cose: la
tempistica per la maturazione dei requisiti e la modifica della platea
di riferimento, con l’inclusione di tutte le forme atipiche di lavoro,
ma solo per medici e infermieri”. Ancora poi, precisa la segretaria
della Funzione Pubblica Cgil, “per affrontare il nodo della regolarità
dell’orario di lavoro in sanità, come imposto dall’Unione Europea, il
governo prevede nell’emendamento l’autorizzazione alla crescita di nuova
precarietà, per i primi cinque mesi del prossimo anno”.
Per
questo, ribadisce Taranto, “confermiamo quindi la nostra contrarietà:
non servono trucchi, non servono deroghe e non servono proroghe. Servono
più risorse per la Sanità, così come servono le giuste risorse per
rinnovare il contratto della Sanità, scaduto da troppi anni. Ma appare
sempre più chiaro il progetto del governo, quello in linea con chi
sostiene che la sanità complementare è ormai necessaria, abbattendo i
livelli essenziali di assistenza e gli stipendi delle lavoratrici e dei
lavoratori. Non è ciò che vogliamo e non è ciò che i cittadini si
meritano: vogliamo una sanità di qualità e pubblica, per tutti”,
conclude.