26 aprile 2015
Il 16 aprile u.s. è stata depositata la Sentenza n. 7776/2015, con la quale la Corte di Cassazione, sezione Lavoro, si è espressa favorevolmente a un Avvocato, dipendente INPS in regime di rapporto esclusivo, che chiedeva al proprio Ente il rimborso delle tasse di iscrizione all’Albo professionale che è stato tenuto a versare nel corso degli anni per esercitare la sua attività.
Riteniamo che questa sentenza, pur riferita al caso specifico, cambi radicalmente l’orientamento applicativo giuridico corrente poiché smentisce categoricamente il parere espresso a riguardo della Corte dei Conti, secondo la quale la tassa di iscrizione era da ritenersi un obbligo personale del dipendente legato ai requisiti professionali necessari a svolgere il rapporto con l’Ente.
L’elemento decisivo che ha formato il convincimento dei Giudici della Suprema Corte è l’esclusività di rapporto tra il professionista dipendente e la propria amministrazione.
In questo contesto, dove l’attività professionale è garantita dal rapporto di subordinazione, la tassa di iscrizione, da pagare all’Ordine per l’iscrizione all’Albo, si configura come un costo fisso e ricorrente per lo svolgimento dell’attività lavorativa per la quale il professionista è assunto e deve dunque essere sostenuto dall’Ente datore di lavoro che è l’unico beneficiario di queste prestazioni.
A norma di Codice Civile, trovano applicazione le disposizioni in materia di “contratto di mandato”, poiché, nel lavoro dipendente, l’assunzione presuppone il mandato a compiere attività per conto e nell’interesse altrui; in questo scenario, il datore di lavoro è obbligato a fornire i mezzi e le risorse necessari affinché il dipendente possa svolgere la sua opera.
L’analogia di questa sentenza con i dipendenti della sanità in regime di rapporto esclusivo che sono tenuti all’iscrizione all’albo, in ottemperanza a precisi obblighi normativi, è oltremodo evidente.
Per questi motivi, pur continuando l’approfondimento della fattispecie giuridica con il nostro studio legale e concordemente con lo stesso, riteniamo che non debbano essere i dipendenti dei nostri comparti a sostenere il costo delle tasse di iscrizione agli albi.
Vi alleghiamo una prima bozza di modulo di richiesta di rimborso, predisposta dal nostro studio legale, per mettere in mora i datori di lavoro e interrompere i termini di prescrizione.
Nel contempo, vi invitiamo ad informare anche gli Uffici Vertenze delle Camere del Lavoro.
Infine, vi alleghiamo un primo volantino da diffondere in tutti i luoghi di lavoro.
La segretaria nazionale
Cecilia Taranto