La legge di stabilità 2015 (Legge 190/2014) ha introdotto elementi di novità relativamente allo sblocco della contrattazione decentrata integrativa dei fondi di produttività previsti dai CCNL tuttora vigenti e, come noto, ha riconfermato il blocco dei rinnovi dei CCNL.
Le Regioni hanno approvato le loro “Linee guida per l’applicazione degli effetti della Legge di stabilità 2015 in materia di trattamento economico dei dipendenti del sistema Regioni – Servizio Sanitario Nazionale” in pratica, lo svincolo di alcune materie economiche per il comparto e per la dirigenza .
Si sbloccano così, anche se ancora con alcuni paletti, il trattamento accessorio e le progressioni orizzontali di carriera.
Non essendo infatti stato riproposto il limite alla determinazione delle risorse destinate alle contrattazioni integrative fissato dalla legge 122/2010 (il trattamento accessorio non poteva superare il corrispondente importo ed era, comunque, automaticamente ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio), si ripristinano, i fondi contrattuali al 31 dicembre 2014, e a quella data si ha il consolidamento storico dei fondi contrattuali, tranne per le somme che non hanno carattere di stabilità e ricorrenza.
Resta invece ancora bloccata la possibilità di alimentare i fondi contrattuali con risorse dai bilanci aziendali, almeno per quanto riguarda eventi accaduti fino alla vigenza della legge 122/2010.
Dal 2015, non per il pregresso, (vale a dire che le riduzioni operate negli anni dal 2011 al 2014 restano storicizzate e non possono essere recuperate) sono ripristinati anche gli incrementi dei fondi del personale del comparto con le risorse che derivano dalla retribuzione individuale di anzianità e, quindi, il fondo potrà aumentare a partire dal 2016.
Si sbloccano anche i passaggi di fascia/progressioni orizzontali all’interno delle categorie contrattuali sia dal punto di vista giuridico che economico. Per quelle verticali a livelli superiori, come precisato dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dall’ARAN, è necessario invece il concorso pubblico.
Pur con lo sblocco della contrattazione integrativa siamo sempre in presenza di una situazioni di difficoltà, anche a seguito dei tagli dell’ultima legge di stabilità che rischiano di incidere fortemente sulle dinamiche negoziali. Restano inoltre tutte le criticità e ambiguità che hanno generato in questi anni letture ed interpretazioni tese a ridimensionare l’autonomia contrattuale.
Per tali ragioni vi chiediamo di tenerci informati sullo sviluppo della contrattazione integrativa dell’anno in corso e ci mettiamo a disposizione per eventuali chiarimenti ed approfondimenti.
Roma, 30 aprile 2015
FP CGIL Sanità e SSAEP
La coordinatrice nazionale
Francesca De Rugeriis