Lo scorso 1 dicembre, dopo la riuscitissima giornata di sciopero nazionale del 29 novembre, abbiamo avuto l’annunciato incontro con la delegazione politica di Assoambiente per verificare la dichiarata volontà delle imprese private, nel corso dell’incontro del presidio di Roma, di volere rinnovare il CCNL scaduto.
All’incontro, oltre a ribadire la necessità – ora l’improcrastinabile – che occorre rafforzare le regole per il comparto e le tutele per i lavoratori, abbiamo ribadito l’urgenza di completare il contratto unico di settore come elemento centrale nella liberalizzazione dei servizi ambientali, già a partire da questo triennio contrattuale.
Come Segreterie nazionali, ancora più convinte dall’esito dello sciopero che ha rafforzato l’adesione tra le lavoratrici e i lavoratori alla piattaforma rivendicativa, abbiamo ribadito che la chiusura del contratto nazionale di Assoambiente non deve divergere dall’accordo sottoscritto con la Federambiente lo scorso 17 giugno, e gli unici o eventuali di scostamenti possono essere considerati solo nell’ipotesi che il saldo economico del rinnovo con Assoambiente non vari da quello Federambiente.
Inoltre, abbiamo anche precisato che, per dare coerenza ed evidenza della nostra consapevolezza della grave fase economica del Paese, degli Enti locali e anche delle imprese sulla crescente problematicità del ritardo dei pagamenti, accetteremmo l’ipotesi che le quote economiche già pattuite con Federambiente – e che dovranno essere sottoscritte con Fise – potranno variare nella loro erogazione ma, ovviamente e assolutamente, non nel loro importo complessivo a regime.
Assoambiente, ovviamente, ha ancora manifestato la propria contrarietà sul rinnovo soprattutto sul piano economico e ha ribadito il concetto che, per ora, il contratto non potrà caratterizzarsi come un CCNL unificato.
Nel merito, seppur attenuando rispetto ai giorni passati parte delle richieste, le imprese private hanno confermato che la grave crisi economica e di liquidità debba tradursi nel comparto attraverso il taglio generalizzato del costo del lavoro.
Comunque, anche in considerazione della ridotta delegazione, Assoambiente ha chiesto di aggiornare il confronto successivamente alla riunione del loro consiglio direttivo che avverrà il prossimo 7 dicembre, e solo successivamente esprimerà una posizione definitiva nel merito della vertenza a seguito dello sciopero nazionale.
Evidentemente, in attesa dei sviluppi dei prossimi giorni, non possiamo abbassare la tensione ne tanto meno l’attenzione sulla controversia sapendo che, in caso di risposte negative o dilatorie, indiremo immediatamente una doppia giornata di sciopero per la metà del mese di gennaio.
Abbiamo lanciato la sfida della modernizzazione e dell’efficientamento industriale nel rinnovo contrattuale, le imprese private accettino l’idea che diritti e tutele servono, in questo momento critico, ai lavoratori e alle lavoratrici.
Nella qualità e nello sviluppo si può condividere un progetto per il comparto, passando dal contratto unico di settore e non dalla “giungla”, che qualcuno si auspica ecerca con forza.
Le Segreterie Nazionali
FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL
Sgrò/Cenciotti Paniccia/Curcio Tarlazzi/Modi Verzicco/D’albero
Roma, 5 dicembre 2011