Circolano voci secondo le quali il Governo intenderebbe conferire al Ministero dell’Interno la delega alla Protezione Civile. Se queste voci trovassero conferma, si tratterebbe di un ritorno a un modello che non ha funzionato in passato e non può funzionare adesso, causando ripercussioni negative su soccorsi e assistenza alla popolazione.
Con il passaggio al Ministero dell’Interno, o ad altri ministeri, si paralizzerebbe il coordinamento operativo tra Difesa, Trasporti, Sanità, Lavori Pubblici e Strutture Operative, oggi garantito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Dipartimento di Protezione Civile, ci si scontrerebbe con il netto dissenso della associazioni di Volontariato, pregiudicando, forse, l’apporto che oggi offrono.
Se il Governo avverte la necessità di modificare l’attuale modello, convochi le Parti Sociali, le Istituzioni e tutti i soggetti impegnati nel sistema di Protezione Civile, ed esponga le proprie ragioni, sulle quali ci confronteremo nel merito. Fare tutto in fretta e con improvvisazione non gioverebbe alla salvaguardia e all’incolumità dei cittadini e del territorio.
Le voci che corrono vanno fermate. La serietà impone un tavolo di discussione in attesa del quale è necessario lasciar lavorare serenamente gli operatori. Se qualcosa va fatto in fretta, si elimini immediatamente la gestione dei Grandi Eventi dalle competenze del Dipartimento della Protezione Civile, che ha ben altro a cui pensare.
Roma, 1 dicembre 2011