PERCHE’ NON ABBIAMO FIRMATO L’ POTESI D’ACCORDO FUA 2011
Ieri, nonostante alcuni miglioramenti che siamo riusciti a “strappare”, l’Amministrazione ci ha messo nelle condizioni di non firmare il FUA 2011 che, tra l’ altro, dati i tempi di concreta esigibilità (deve ancora passare al collegio dei revisori, al Ministero dell’Economia e alla Funzione Pubblica) può essere considerato un …”FUA 2012″ con le note conseguenze sui tempi di liquidazione del salario accessorio.
Quello della tempistica, è stato il primo elemento di forte disaccordo che non ci sentiamo più di avallare nemmeno indirettamente con la nostra firma.
Pensiamo che la contrattazione sul FUA debba iniziare a marzo e concludersi al massimo a fine maggio in modo che a fine giugno ci possa essere la sottoscrizione definitiva.
Più nello specifico, riteniamo che i vari organi della Corte coinvolti nell’approvazione del consuntivo dell’anno precedente (determinante per le certezze FUA) debbano anticipare temporalmente le procedure e interpretare le scadenze previste dall’ art. 28 del regolamento sull’ autonomia finanziaria per quello che sono, ossia termini ultimi e non i termini entro cui ordinariamente si approva il consuntivo (31 maggio).
La Cgil, sin dall’inizio della trattativa ha proposto un sistema di incentivazione alternativo all’ impostazione dell’ Amministrazione e, infatti, come sapete dai nostri precedenti comunicati, abbiamo proposto la sperimentazione dell’ “indennità di flessibilità organizzativa”.
Purtroppo, costatata la scarsità di fondi a disposizione, ci siamo dovuti confrontare con la solita proposta (“minestra riscaldata”) degli altri anni;sperequazioni tra Uffici centrali e regionali, premio individuale, criteri di valutazione stabiliti successivamente e non preventivamente perché fissati ad esercizio inoltrato, ecc.).
Negli ultimi giorni abbiamo condotto una serrata trattativa di merito con l’Amministrazione facendo controproposte specifiche su vari punti, e ottenendo modifiche (molto positive per il personale) alla bozza di accordo proposto dall’Amministrazione.
Rivendichiamo:
– la modifica della graduazione delle posizioni organizzative meno asimmetrica tra quelle dei funzionari preposti e quelle di alta professionalità; (Per le posizioni organizzative ,tuttavia , ancora una volta, ci siamo trovati di fronte ad un’ ingiustificata sperequazione tra le PP.OO. di alta professionalità degli Uffici centrali e quelli regionali (dalla specifica tabella contenuta nell’ ipotesi di accordo è possibile notare che, ad es., ci sono Uffici centrali con 55 unità e ben 11 PP.OO. di alta professionalità). – L’ Amministrazione non ha voluto accogliere la nostra richiesta di una riduzione di questa tipologia di PP.OO. di almeno del 10% e, questo, tra l’altro, è stato uno dei motivi per la negativa riduzione di una parte dell’ indennità di disagio.
– l’attuazione della dichiarazione congiunta n. 1 allegata al Fua 2010 riguardante la progressione orizzontale ai soli fini giuridici alla fascia F2 di 65 unità di Terza Area funzionale del personale che aveva maturato al 31 dicembre 2010 due anni di permanenza nella fascia retributiva F1. Per il raggiungimento di questo risultato abbiamo intensamente lavorato insieme a parte del personale interessato (in particolare degli Uffici di Roma e Milano.) Per noi, è un precedente importante che può e deve essere utilizzato, nel prossimo futuro, anche per altre fasce di personale (ad es., per i colleghi ex- area A, l’area B che abbiano maturato gli stessi requisiti; per quei referenti informatici ancora inquadrati in II-F2). Ciò che non comprendiamo anche rispetto a questo punto positivo dell’intesa è per quale motivo si sia voluto inserire, al punto 1.4 , una disposizione del tutto irragionevole riguardante la ripetizione del corso di qualificazione delle 65 unità di area III fascia 1. Ciò, oltre a determinare un uso poco proficuo della spesa, configura un trattamento sostanzialmente discriminatorio verso questi colleghi che sarebbero gli unici che dovrebbero fare due volte il corso di qualificazione per il medesimo inquadramento.
Tuttavia, il punto più dolente è stato, come al solito, quello del “premio individuale” e su di esso abbiamo dovuto riscontrare anche una certa dose di “ideologismo” della ns controparte che è tipico dei tempi che viviamo (…”Brunetta docet”).
La Cgil non può accettare che il premio individuale non venga dato a tutti coloro che raggiungono l’obiettivo e conseguano una valutazione positiva IN CASO CONTRARIO C’E’ UNA ESCLUSIONE A PRIORI DAL PREMIO ANCHE DI CHI CONSEGUE UNA VALUTAZIONE POSITIVA ED INOLTRE SI RIMANDA LA DECISIONE AD UN SISTEMA DI VALUTAZIONE FORMALMENTE NON CONTRATTATO.
Purtroppo, dove c’è la logica del “premio”, come contraltare, c’è quella della sanzione/punizione perché sono le classiche “due facce della stessa medaglia”.
Su questo punto, la ns distanza dall’ Amministrazione è stata abissale e rispetto alle metodologie di valutazione , a conferma delle negative logiche di cui sopra, c’ era stato proposto anche il criterio dell’ “affidabilità”.
Fortunatamente, questo è stato un altro di quei pochi punti dove abbiamo potuto registrare anche un discreto livello di tenuta unitaria perché sarebbe stato veramente troppo inserire , oltre alla categoria dei “fannulloni” , anche quella degli “affidabili” (affidabili per chi, per che cosa e chi sono, di riflesso, gli “inaffidabili”?).
Ciò nonostante resta una discrezionalità nell’ individuazione dei destinatari del “premio individuale” che non possiamo accettare, essa ha già causato tensioni e malumori nei ns Uffici e potrà essere causa di ulteriori tensioni proprio per quei motivi cui facevamo cenno in precedenza (criteri di valutazione successivi e non preventivi, esclusione di personale pur valutato positivamente, ecc.).
LA NOSTRA MANCATA FIRMA NON SARA’ UNA POSIZIONE “AVENTINIANA”: VIGILEREMO SULLA CORRETTA ATTUAZIONE DI TUTTO CI0′ CHE DI POSITIVO SIAMO RIUSCITI A STRAPPARE, MENTRE APPOGGEREMO ATTIVAMENTE ANCHE EVENTUALI INIZIATIVE DEL PERSONALE INTERESSATO SUI VARI PUNTI NEGATIVI DELL’ IPOTESI D’ ACCORDO.
Per la Commissione Nazionale Trattante Per la Segreteria Nazionale della F.P.-Cgil
della Corte dei conti Il Segretario Nazionale
Il Coordinatore Nazionale Antonio Crispi
Michele Pietrafesa
ROMA 3/08/2011