+16,5% di aumento dei prezzi (bollette, spesa, casa, carburante etc).
La richiesta di un Sindacato quale deve essere?
Se aumenta il costo della vita bisogna aumentare i salari.
Di fronte al fatto che il governo in qualità di datore di lavoro ha deciso di riconoscere soli il 5,78% i sindacati si sono divisi e c’è chi ha deciso di gettare subito la spugna e aderire alla proposta unilaterale del Governo senza nemmeno contrattare.
La Fp Cgil ha detto chiaramente che se in tutti i CCNL privati le retribuzioni sono state alzate con percentuali vicine o uguali all’inflazione non avrebbe condiviso un trattamento di minor favore per i dipendenti pubblici!
Altri sindacati, non solo hanno detto si ma si giustificano dicendo che il governo ha deciso che di più non poteva fare.
Però le risorse per aumentare le spese militari di svariati miliardi le hanno trovate, così come hanno incassato 17 mld di Irpef in più
(tasse pagate da lavoratori e pensionati) e non si è avuta attenzione né per i salari, né per le pensioni, né per la sanità e i servizi pubblici.
Aumenti medi di (155/127/121 euro) a fronte di aumenti reali che dovevano essere di 300, 247 e 235 euro
Non ci sono risorse aggiuntive per ordinamento e sistema di classificazione, bloccando di fatto la riqualificazione e lo sviluppo professionale avviato nel CCNL 19/21
Essendo stato deciso uno sblocco solo dello 0,22 % al tetto per il salario accessorio ci saranno meno progressioni economiche, non si rivalutano le indennità e poco si potrà fare sugli sviluppi di carriera
La settimana “corta” di 4 giorni è una bufala, in realtà è la settimana “densa” perché si dovrà lavorare per 9h30 compresa la pausa obbligatoria, alla faccia della conciliazione vita-lavoro
Con il diritto all’incarico a vita dopo 8 anni le posizioni organizzative e gli incarichi professionali rimarranno un miraggio, in più l’aumento del valore economico degli incarichi è con risorse a carico dei fondi di contrattazione integrativa, quindi meno salario accessorio per tutti
Soprattutto il primo contratto sotto l’inflazione del triennio. Oggi chi ha firmato la proposta dei datori di lavoro “a prescindere” dica se quel CCNL migliora o no le condizioni di chi lavora.
Per noi non è così, se diciamo che qualsiasi siano le condizioni che ci vengono proposte ci dobbiamo accontentare le cose non miglioreranno mai, decideranno tutto per decreto e il nostro lavoro sarà sempre di più svalutato. Noi non abbiamo paura di lottare per migliorare i Contratti, non ci facciamo ricattare, e ci rimettiamo al giudizio dei dipendenti pubblici perché la democrazia è una cosa seria.
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